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Amelia C. ha 17 anni. Vive nel nord Italia, frequenta un liceo classico. Non ha social se non un profilo Telegram. Ha i capelli rossi. Nessuna altra caratteristica di riconoscimento viene resa nota. Per sé valgono le sue parole e il suo sfogo, pubblicato per interposta persona. Non condivido quello che scrive, ma sono curioso di capire – anche da voi lettori, se vi fa piacere farmelo sapere – se, pur partendo da posizioni lontane, questo possa essere l’inizio di un dialogo. (fc)
Il mio j’accuse al mondo degli adulti
Io lo so che leggere un’adolescente vi fa sorridere. Avete un’espressione di compiacenza mista a quel senso di superiorità che la vostra età vi autorizza ad avere. È un sorriso stanco però quello che vi portate appresso. La vostra geriatria vi pone sull’albero più alto. Da lì indicate ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Avete un’autorità, che vi riconosciamo. Dentro le mura di casa o a scuola, siete voi i padroni e noi, con...
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