Lezioni di marketing territoriale

Cinque province, Brescia, Mantova, Trento, Verona e Vicenza, territorialmente vicine ma dalle attrattive molto diverse, e un aeroporto internazionale, asse di un mercato della mobilità tra i più vivaci del nord. È in questo scenario che dal primo giugno partirà un’ampia operazione di marketing territoriale, supportata fin dalle fasi preparatorie da Comuni e Province, Regione Veneto e Camere di commercio, e aperta ai contribuiti di enti pubblici e privati. Solo il 21 febbraio scorso Air Italy – giovane compagnia che ha raccolto la sfida di collegare le cinque province con un gruppo di paesi a forte potenziale turistico incoming – ha siglato con Aeroporti Sistema Del Garda e la neocostituita Società di Marketing territoriale – che garantirà con l’offerta di servizi il perseguimento degli obiettivi di progetto – un accordo di collaborazione volto allo sviluppo del territorio attraverso l’apertura di nuovi collegamenti dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona con Mosca, Sofia, Praga, Varsavia, Parigi, Londra, Madrid, Berlino e Barcellona. «Col superamento dei tre milioni di passeggeri nel 2006 Verona costituisce già una grande realtà nel panorama aeroportuale italiano – ha dichiarato Fulvio Cavalleri, presidente di Aeroporti Sistema Del Garda – ma sarebbe un errore fermarsi al successo raggiunto». L’obiettivo è infatti incrementare di un milione di passeggeri il flusso di traffico, creando, allo stesso tempo, nuove opportunità. Air Italy sta già avviando un’importante attività di manutenzione che destina due Boeing 737 (per arrivare a 4 in tre anni) a una nuova attività low cost. I finanziamenti? Arriveranno dallo sviluppo delle attività economiche legate al traffico della compagnia, promettono Fulvio Cavalleri e il presidente della Società di marketing Giovanni Aspes: «Operativamente il progetto parte già da oggi con una solida base e con l’obiettivo di “portare a bordo” tutte le entità a diverso titolo interessate allo sviluppo economico dell’area (enti locali, camere di commercio, banche, privati)». Dal lombardo-veneto, un’altra lezione di dialogo viruoso (e possibile) tra infrastrutture e territorio. Da replicare, su scala nazionale.

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