Vantaggi e svantaggi degli Stati autoritari nei conflitti. Il M5s e la via della Seta. L'impossibile tranquillità del Continente africano. Rassegna ragionata dal web
Il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni con il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Palazzo Chigi (foto Ansa)
Su Atlantico quotidiano Federico Punzi scrive: «"Gli Stati Uniti sono ad un passo da una guerra mondiale che potrebbero perdere“. Questa bomba è stata sganciata qualche settimana fa, su Foreign Policy, da Aaron Wess Mitchell, ex vice segretario di Stato per l’Europa e l’Eurasia dell’amministrazione Trump. Non è più un’ipotesi di scuola, se guardiamo ai conflitti in corso in “due delle tre regioni strategicamente più importanti del mondo”, che richiedono tutte l’attenzione di Washington, e alle potenze che li hanno scatenati: Russia e Iran».
L’idea della Russia di aggredire l’Ucraina e quella iranian-cinese di scatenare Hamas contro Israele per far saltare l’intesa indiani-sauditi-egiziani-europei sulla cosiddetta “via del cotone” hanno introdotto nel sistema delle relazioni internazionali il fattore “guerra” come non si vedeva da anni: il che avvantaggia gli stati autoritari che possono pianificare economie militarizzate governando/reprimendo le reazioni delle loro società. L’enorme su...