‘Liberale, cristiana e occidentale’. Breve storia dell’Italia di Berlusconi

Berlusconi ha definito Forza Italia partito liberale, cristiano, occidentale. Vediamo che differenza c’è tra liberale-cristiano e democratico-cristiano. Il termine “liberale” significò in Italia uno Stato che opprimeva con il suo totalitarismo e il suo anticlericalismo la vita sociale del paese. A dare nuovo senso al termine “liberale” fu don Luigi Sturzo, che comprese come la libertà economica e la proprietà privata fossero elementi centrali di una società amica della persona e della libertà. Democrazia non è la stessa cosa di libertà; non a caso, sia i regimi comunisti che quelli fascisti si dicevano democratici. Il termine “democratico” indica solo un sistema di voto e di consenso, non la libertà della persona umana. E non a caso “cattolici democratici” è stata la definizione dei cattolici filocomunisti, a partire dagli indipendenti di sinistra.
Dirsi “cristiano e liberale” ha perciò un senso diverso: toglie il senso anticlericale e individualista che il termine “liberale” ha ancora nel mondo cattolico. E insieme permette di indicare le radici europee su cui tutti i laici non giacobini convengono. Vi si legge la volontà di distinguersi dall’esperienza che fu propria della Democrazia cristiana, fondata sull’unità confessionale dei cattolici, un fatto forse necessario storicamente ma improprio, e finito in modo tragico.
Berlusconi ha sempre voluto fare riferimento a un popolo che non è di sinistra perché riconosce il ruolo storico della Chiesa. Tra il ’43 e il ’45 il paese, che aveva combattuto una guerra contro gli Alleati, fu rovesciato come un guanto e si trovò al fianco di chi prima era il nemico. È una tragedia dimenticata, anzi rimossa: sulla sua cancellazione i comunisti hanno messo il suggello della Resistenza, riducendo la lunga passione nazionale, che comprendeva fascismo e antifascismo, al solo movimento partigiano, una componente minore di questa drammatica vicenda in cui morì l’Italia risorgimentale. E la Chiesa, nel volto di Pio XII e dei suoi parroci, apparve ciò che rimaneva di un paese che aveva combattuto e sofferto due guerre opposte. Su questo popolo, che non ha cavalcato il mito di Stalin su cui si ricostruivano la politica comunista e la cultura italiana, Berlusconi ha fondato Forza Italia. Un popolo cristiano nel sentimento, nell’identità. È giusto che il presidente di Forza Italia riconosca che la parola “cristiano” definisce una civiltà che va oltre la distinzione tra credenti e non credenti. L’opposizione di Forza Italia può dirsi cristiana, liberale e occidentale, schierata contro il regime soffice che postcomunisti, neocomunisti e democristiani di sinistra cercano di imporre al paese. bagetbozzo@ragionpolitica.it

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