Liceo Inter

Di Fred Perri
18 Novembre 2004
Ma tu guarda.

Ma tu guarda. Uno sta lì a fare dibattiti, interrogazioni al ministro, al portinaio e al panettiere, convoca genitori e sociologi e la soluzione ce l’ha davanti al naso. Chi è il presidente dell’Inter? Massimo Moratti (non abboccate alla storia delle dimissioni dalla carica perché, alla faccia dell’ottimo Facchetti, comanda sempre lui). Chi è il presidente del consiglio d’istituto del liceo (allagato) Parini? Milly, la sciura Moratti. Perbacco, ma allora si spiega tutto, altro che psicologia da quattro soldi. L’Inter come il Parini, ecco l’equazione. Ognuno fa tutto quello che vuole, scappa dal ritiro, insulta l’arbitro, allaga la scuola e cosa succede? Ma niente, sono tutti bravi ragazzi, “simpatici” (l’aggettivo più usato da Moratti) e la Provincia concorre pure a pagare i danni. Quando mio figlio è tornato dall’asilo e mi ha detto che avrebbe tifato per il Milan non ho fiatato. Fosse tornato sostenendo di aver scelto l’Inter gli avrei spiegato che, allora, per soffrire, poteva condividere il dolore di suo padre scegliendo il vecchio Genoa. Adesso so cosa gli dirò quando verrà a dirmi di voler iscriversi a un liceo classico milanese. Il Berchet, il Manzoni, il Beccarla, il Tito Livio, passino. Ma non il Parini, perbacco, magari mi diventi come Recoba o, se mi va male, come Vieri.

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