
«L’industria della marijuana sta diventando molto redditizia. Quello che facciamo è investire politicamente i profitti»
La marijuana è una droga e fa male ma è pur sempre un business e come ogni business è sufficiente che abbia gli appoggi giusti per crescere. «Stiamo sviluppando un’industria dal niente qui. Se non diamo un contributo politicamente e non raggiungiamo i candidati» con cospicue donazioni, «non riusciremo a influenzare i futuri avvenimenti». Queste parole di Patrick McManamon, capo di Cannasure Insurance Services, società che vende assicurazioni ai coltivatori di marijuana, sono condivise da molti imprenditori degli Stati Uniti.
«ABBIAMO SOLDI DA DONARE». Oggi la cannabis è legale a scopo terapeutico o ricreativo in 23 Stati americani, completamente legale in Colorado e Washington. La stessa strada potrebbe essere percorsa a novembre da Oregon, Florida e Alaska e l’industria della marijuana è pronta a finanziare con decine di migliaia di dollari le campagne pro liberalizzazione e i candidati politici che le sosterranno.
Anche se le cifre non sono milionarie, afferma Tripp Keber, capo della Dixie Elixirs & Edibles, che realizza tisane e cibi a base di marijuana, «ormai si è sparsa la voce che l’industria della marijuana ha molti soldi da donare».
GOVERNATORE DEL COLORADO. Resistere è difficile. Persino il governatore del Colorado, John Hickenlooper, che nel 2012 si era opposto alla legalizzazione della marijuana, salvo cambiare idea qualche tempo dopo, si è fatto sedurre da Keber, che la scorsa estate è andato a trovarlo per dirgli: «Te lo dico chiaramente, posso trovare molte persone disposte a versarti la donazione [massima legale] di 1.100 dollari». Ad agosto, organizzando un evento al Four Seasons hotel di Denver, Keber ha raccolto per il governatore 40 mila dollari in una sera.
«INDUSTRIA REDDITIZIA». «L’industria della marijuana sta diventando molto redditizia. Quello che stiamo facendo è prendere quei profitti e investirli politicamente. Non passa neanche una settimana senza che facciamo donazioni politiche», continua Keber. Nell’Oregon la campagna per il sì ha ricevuto 2,3 milioni di dollari, 6 milioni quella in Florida e 850 mila dollari quella in Alaska. Solo la delegazione del Colorado al Congresso ha già ricevuto 20 mila dollari quest’anno. «E la stima è al ribasso», precisa l’Ap.
«I POLITICI NON RIFIUTANO PIÙ». Chi spende di più, però, è il Marijuana Policy Project, che quest’anno donerà 150 mila dollari ai candidati federali disposti ad allentare le norme sul consumo di marijuana. Come afferma Ethan Nadelmann, capo del Drug Policy Alliance di New York, «una volta i politici rifiutavano i nostri soldi, ora quel tempo è finito». Resta il fatto che tutti i candidati che hanno ricevuto donazioni dall’industria della marijuana che l’Ap ha cercato di intervistare, si sono rifiutati di parlare. Il perché lo spiega un consulente dell’industria di marijuana: «Non vogliono essere visti, hanno paura di quello che la gente penserà. Ma i soldi continuano a prenderli».
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7 commenti
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nooo cioè vorreste farmi credere che la politica è corrotta? Nooooo ma davvero? Noooooo non ci posso credere, incredibile! queste succedono persino nel 2014…… da non crederci.
I soldi fanno gola.
In America è come il resto del mondo: sventoli soldi sotto il muso alla gente, e ti danno tutto, in particolare posti alti, come redazioni di giornali, politici, amministratori, ecc…..
Se chi è contro le droghe cacciasse fuori più soldi, quegli stessi politici che adesso daranno il voto favorevole, lo daranno contrario.
Le ultime tre righe dell’articolo sono molto significative.
la cannabis è una medicina usata da piu di 5000 anni.
chiedetelo a chi ha la sla…..soprattutto in puglia…
Peccato che un conto sia l’uso medico, un altro l’uso “ricreativo”: è la stessa differenza tra l’uso della morfina per sballarsi o per anestetizzare.
Anche la desomorfina è una medicina usata da decenni per patologie dolorose, negli ospedali c’è.
Ma l'”altra” desomorfina, quella ricreativa ottenuta dalla codeina, popolarmente si chiama Krocodyl, e credo saprai perché.
Anche l’MDMA è uno dei più efficaci agenti contro il parkinsonismo, non è una ragione, però, di legalizzarne l’ABUSO.
Il discorso della cannabis medica attacca solo con i bimbotti adolescenti.
Su 100 medici, almeno 90 saranno a favore della cannabis medica, ma la quasi totalità è contraria alla libera vendita della DROGA CANNABIS.
Voi non cercate la cannabis come medicina, ma esclusivamente come droga.
La ricercate SOLO per le sue proprietà stupefacenti.
Siate sinceri con voi stessi.
infatti, basta osservare cosa è successo alle generazioni dal ’68 ad oggi che hanno fatto abbondante uso di cannabis. Masse di disassociati mentali che guidano auto in stato catalettico, moltitudini di giovani con problemi sessuali gravi, percentuali sempre più elevate con tendenze omosessuali, tipologie di violenza sconosciute. Tanto per parlare di uso “medico”