LINGUE DIVERSE NELLA COALIZIONE

Era inevitabile che la sconfitta subita nelle elezioni regionali avesse delle ricadute sul quadro della maggioranza e del governo. Il fatto che siano diminuiti significativamente i voti di Forza Italia ha fatto pesare soprattutto sul partito di Berlusconi il peso della critica dei suoi alleati.
L’Udc ha migliorato il suo status elettorale e An lo ha peggiorato di poco, la conclusione è che ambedue i partiti alleati vogliono accentuare il loro ruolo nella coalizione e puntano quindi sul rendere ascendente il loro ruolo programmatico nella condotta del governo. Ne viene la tesi di chiedere al presidente del Consiglio di sottolineare la discontinuità dalla precedente azione del governo e della maggioranza con gesti specifici che hanno una diversa modulazione del programma sino alla crisi stessa del governo Berlusconi. Si è affacciata all’inizio l’ipotesi di elezioni anticipate ma questa sembra scartata. Ciò significa che l’attuale maggioranza dovrebbe governare fino al 2006. Ma il problema è di come sia possibile articolare un linguaggio della coalizione fondato soprattutto sulla concezione dei due partiti alleati che suonano diversi dal linguaggio parlato sinora dal presidente del Consiglio. Questa incomunicabilità si è verificata su tutti i temi che egli aveva proposto per la fine della legislatura, dalla par condicio alla riforma elettorale, alla riduzione delle imposte dirette.
Come conciliare l’identità della maggioranza e stabilire la fisionomia politica con cui questa maggioranza si presenterà alle elezioni? è singolare che nessuno dei due partiti che hanno proposto la discontinuità abbia poi fatto cenno alla riforma della devolution che è la condizione perché la Lega rimanga nella maggioranza. I due partiti, An e Udc, che hanno proposto la discontinuità, sembrano non avere più riguardi sia per Bossi sia per Berlusconi. Nell’ipotesi sostenuta da Marco Follini di una crisi di governo in Parlamento la ridefinizione della maggioranza e del governo sarebbe più onerosa.
I giorni prossimi diranno se è possibile conservare maggioranza e governo in modo tale da costituire una proposta omogenea l’anno prossimo agli elettori.
bagetbozzo@ragionpolitica

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