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L’inquietante somiglianza tra Italia e Argentina

Di Federico Carli e Antonella Del Marro
09 Agosto 2021
Per l’Italia i segnali di avvitamento in una decadenza simile a quella del paese sudamericano sono evidenti da decenni. Populismo compreso. L’attimo fuggente per cambiare un futuro da default è arrivato. Non coglierlo sarebbe un errore irreparabile
Manifestazione a Buenos Aires, capitale dell'Argentina, a favore della patrimoniale

«Ho capito: l’Argentina è il futuro». Lasciando l’Italia sul finire degli anni Sessanta un economista argentino, prima di imbarcarsi sull’aereo che lo avrebbe riportato a Buenos Aires, pronunciò questa frase ai colleghi italiani che lo avevano accompagnato in aeroporto. Egli era venuto in Italia per studiare gli elementi su cui il nostro paese aveva costruito il «miracolo economico», riuscendo a crescere per due decenni a ritmi senza pari in Occidente, preservando la stabilità interna ed esterna della moneta e compiendo una autentica rivoluzione sociale ed economica. In soli due decenni una nazione arcaica, agricola, rurale e povera era divenuta moderna, industriale, urbana e storicamente ricca. Un successo con pochi precedenti nella storia. Nello stesso periodo l’Argentina, il granaio del mondo, meta agognata da milioni di contadini e operai europei per la ricchezza e le opportunità di progresso che sembrava offrire, aveva intrapreso il percorso inverso. Una nazione storicamente ricca...

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