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L’insopportabile riduzione di Paola Egonu a cliché politicamente corretto

Di Fred Perri
15 Giugno 2021
Per me un atleta deve solo dimostrare di essere citius, altius, fortius, per dirla con De Coubertin, non deve diventare un manifesto
Paola Egonu

Scrivo queste poche, sporche e inutili righe in una domenica milanese d’umore incerto. In lontananza l’eco di un clacson morente. La festa appena cominciata è già finita (cazzo – ho scontato la squalifica – come sono bravo). L’Inter di Antonio Conte “capitano” (della Juve) ha vinto lo scudo dopo 11 anni. C’è eccitazione in città e il mio amico Beppe Severgnini ha scritto un libro di interismi (n. 36). 
Vorrei parlare di calcio, ma mi arriva ’sta botta politicamente corretta e mi sale la pressione. Paola Egonu è stata candidata da quelli “avanti” a portabandiera dell’Italia a Tokyo ma il Coni ha preferito la tiratrice Jessica Rossi e il pistard Elia Viviani. Rammarico tra la gente “giusta”.
Paola Egonu è una campionessa di pallavolo, per alcuni la più forte del mondo. Forse, già capisco poco di football. Ma in questo caso piaceva perché è un’italiana dalla pelle nera e dalla sessualità libera. Sono un ingenuo, ma continuo a pensare che questo riguardi la vita di ognuno, sia un fatto per...

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