
Lussuria
è dall’età della ragione che cerco di costruire una vita perfetta e vedo ora come non ci sia arrivato (né all’età della ragione, né alla vita perfetta). Il casino sopravanza, dalla richiesta dei soldi per la spesa mentre ancora dormo, ai pizzini sul letto la sera con i desiderata dei figli. Per il resto, sto scrivendo un’enciclopedia. Così, mentre cazzeggio sui giornali, leggo i drammi di due fra le più belle e famose e probabilmente ricche attrici. Cameron Diaz: «Non so cosa mi renderà felice tra 10 anni. A volte mi immagino in una fattoria dove mi alzo all’alba per mungere le mucche». Scarlett Johansson (la mitica amante di Match Point): «Non posso permettermi di uscire senza prima passare ore a vestirmi, a farmi pettinare e truccare. Nessuno mi riconoscerebbe». La stranezza non sta nella domanda che si è subito destata fra i miei amici uomini, e cioè perché mai Scarlett perda ore per vestirsi quando tutti, se solo potessero, ci metterebbero pochi istanti a spogliarla, ma nella sua necessità di essere riconosciuta. è qui che si apre il baratro teologico della Chiesa odierna. La quale, bella come Padrenatura l’ha fatta, passa ore a vestirsi di parole tese a farsi riconoscere dal potere del mondo. è qui lo scandalo di un papa che continua invece a parlare della gioia e di ciò che può renderci felici oggi e anche fra 10 anni. Ma che c’entra la Johansson con Benedetto XVI? Vi avevo avvertito che non ho ancora raggiunto l’età della ragione.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!