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Movimento carte bollate

Di Emanuele Boffi
12 Settembre 2024
Siamo arrivati alle Pec per determinare chi comanda nel M5s. Grillo e Conte erano partiti per spazzare via i corrotti e la casta e hanno finito per litigare per la poltrona
Il fondatore del M5S, Beppe Grillo, con il presidente del movimento Giuseppe Conte all'evento sull'intelligenza artificiale organizzato dal M5S a Roma, 18 novembre 2023 (Ansa)
Il fondatore del M5S, Beppe Grillo, con il presidente del movimento Giuseppe Conte all'evento sull'intelligenza artificiale organizzato dal M5S a Roma, 18 novembre 2023 (Ansa)

«La cosa più brutta è trasformarsi in quello che si è sempre detto di voler combattere, è terribile», ha detto la grillina Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, commentando la spaccatura che sta vivendo il movimento, diviso tra il padre padrone Grillo e il presidente Conte. Raggi sta con Grillo e contro Conte perché vorrebbe tornare al M5s delle origini, al partito-non partito che triturava tutto, fuori dagli schemi e lontano dal palazzo, senza alleanze, senza impegni con nessuno, contro tutti e solo dalla parte della gente.
Era iniziata come una guerra al sistema ed è finita come una guerra legale intestina. Era iniziata come rivendicazione di diversità da un mondo politico inefficiente e opaco ed è finita per esserne la brutta copia, persino più inefficiente e più pasticciona. Era iniziata con lo streaming, con la trasparenza, col potere "dal basso", con l'"onestà" esibita attraverso le restituzioni e sta finendo come una lite condominiale su chi paga cosa e su chi paga chi, e quando, ...

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