Ma come fate a fidarvi di quelli?/1 Saltano le trattative tra Nigeria e Boko Haram

Di Leone Grotti
19 Marzo 2012
Ahmed, capo del Consiglio supremo della Sharia, non medierà più tra il governo nigeriano e la setta islamica Boko Haram, perché «il governo non è sincero». Ma come si fa a trattare con chi ha ucciso più di mille persone negli ultimi due anni?

«Lo svolgimento delle trattative ci ha imbarazzato molto. Ora ho seri dubbi che il governo sia sincero. Visto il modo in cui sono andate le cose, non possiamo fare altro che lasciare il tavolo delle trattative, anche se è un peccato». Con queste parole Ibrahim Datti Ahmed, capo del Consiglio supremo della Sharia in Nigeria, ha annunciato che non farà più da mediatore tra il governo centrale dello Stato più popoloso dell’Africa e la setta islamica Boko Haram per trovare un accordo e arrivare al cessate il fuoco. Dopo gli ultimi attentati in ordine di tempo dell’organizzazione terroristica contro i cristiani, che ha portato alla morte di almeno 27 persone, è uscita la notizia che il governo aveva avviato delle trattative non ufficiali con i terroristi.

Il principale mediatore, Ahmed, ha formato il Consiglio supremo della Sharia nel 1999, quando il paese è tornato una democrazia, per fare pressione e cercare di introdurre la Sharia in 12 Stati nigeriani del nord, storicamente musulmano e sempre più contrapposto al sud cristiano. Insieme all’avvocato Nafiu Baba Ahmed ha deciso di abbandonare il tavolo delle trattative a causa di una fuga di notizie sui negoziati. «Sinceramente, siamo dispiaciuti che un’occasione simile di porre fine a questo ciclo di violenze sia sfumata». L’indiscrezione è che Boko Haram avrebbe proposto una tregua di tre mesi solo se tutti i suoi affiliati chiusi in carcere fossero stati liberati e se il governo avesse fermato ogni altro tentativo di arresto. Secondo la stessa fonte il governo stava valutando la proposta.

Senza mettere in discussione l’onestà, la sincerità e le capacità di mediare del capo del Consiglio supremo della Sharia, il punto non è tanto verificare le accuse di insincerità rivolte al governo guidato dal presidente cristiano Goodluck Jonathan – che da mesi cerca di fermare gli attentati di Boko Haram, anche se con scarso successo, e che ha denunciato «infiltrazioni» anche all’interno della polizia. Il punto non è neanche valutare i termini dell’accordo, che sembrano molto svantaggiosi per il governo. Piuttosto: è possibile fidarsi e trattare con dei guerriglieri che dichiarano di volere «sradicare il cristianesimo dal nord della Nigeria», che hanno ucciso più di 300 cristiani negli ultimi tre mesi, come riportato da tempi.it, una media di 100 al mese, e che gli esperti, basandosi sulla sofisticatezza degli ultimi attacchi, credono legati ad Al Qaeda? Perché dei terroristi che hanno ucciso più di mille persone negli ultimi due anni, sia cristiani che musulmani, che mettono bombe davanti a chiese, moschee e uffici del governo, dovrebbero farsi scrupoli e negoziare un cessate il fuoco? Più di tutto, perché dovrebbero rispettarlo, visto che il governo si è mostrato incapace di contrastare e fermare i loro attentati? La fuga di notizie potrebbe rivelarsi una benedizione.
twitter: @LeoneGrotti

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.