Ma quale unità?

Di Fabio Cavallari
24 Giugno 2004
Ammettiamolo: in Italia non si sono svolte le elezioni europee.

Ammettiamolo: in Italia non si sono svolte le elezioni europee. No, ci si è espressi democraticamente su un sondaggio che chiedeva di esprimere un giudizio su Silvio Berlusconi. Neppure sul governo, per intenderci, ma precisamente sul suo presidente del Consiglio. Questa è l’impressione che si è avuta leggendo i commenti post-elettorali, seguendo le tribune televisive e origliando in qualche discussione all’interno dei bar. Nessuno può legittimamente affermare che le politiche del governo sono state bocciate. Nella realtà l’intera compagine governativa, nel suo complesso, ha retto all’urto del 12 e 13 giugno. Paradossalmente quasi tutti i commentatori hanno dato per assodato che il centrosinistra più Rifondazione e i cespugli di sinistra sono ormai maggioranza nel paese. Certo, la sommatoria delle percentuali è alquanto incoraggiante, ma le addizioni in politica fuoriescono dalle classiche regole matematiche. L’esempio più lampante è quello rappresentato dal “listone” Uniti nell’Ulivo, il quale, a Strasburgo, si dividerà in due gruppi parlamentari. Per non parlare poi della sinistra cosiddetta radicale, la quale si frastaglierà addirittura in tre differenti schieramenti. Un caso? Un incidente di percorso? Assolutamente no. Tale propensione è la chiara e legittima dimostrazione di quanto le linee guida delle politiche europee siano ben differenti all’interno degli schieramenti. Alcune di queste linee si potrebbero persino considerare divaricanti. Provate a spulciare nei programmi elettorali delle varie forze politiche e presto vi renderete conto di quanto due più due non potrà mai dare come risultato quattro. Chiedete prima a Bertinotti e poi a Rutelli o a qualsiasi altro novello triciclista qual è il loro giudizio sul patto di stabilità, sulle politiche di Maastricht e sulla Costituzione europea. Provate a chiederlo e poi provate ancora a pronunciare la parola “unità” senza scoppiare a ridere a crepapelle.

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