Madre surrogata parla al Senato: «Italiani, ascoltatemi, l’utero in affitto è una pratica terribile»

Di Benedetta Frigerio
02 Febbraio 2016
Intervista a Elisa Anna Gomez, che oggi ha partecipato a un incontro a Roma: «Sono perseguitata dal mio errore. Ora so che un figlio non è un oggetto»
epa04360807 A woman waits for an advisor next to portraits of babies at a fertility clinic in Bangkok, Thailand, 20 August 2014. Thailand has re-examined its surrogacy laws following the scandal of a surrogate baby affected with Down syndrome being rejected by an Australian couple, which took his twin sister only, and the case of a 24-year-old Japanese man who is suspected of fathering at least nine surrogate babies. Authorities have been examining surrogacy clinics and practices around the country, but complain that legal loopholes make cases difficult to investigate. EPA/RUNGROJ YONGRIT

Si è appena conclusa la conferenza stampa in Senato in cui l’americana Elisa Anna Gomez, caduta nell’inganno della maternità surrogata, ha raccontato la sua esperienza per descrivere l’aberrazione della pratica dell’utero in affitto. Oggi al Senato è cominciato anche l’iter parlamentare del ddl Cirinnà (unioni civili) e il direttore di Pro Vita, Toni Brandi, promotore, insieme al senatore Lucio Malan, dell’incontro spiega a tempi.it che «la maternità surrogata non è esplicitamente menzionata nel disegno di legge, che però contiene la stepchild adoption, mediante la quale una persona con tendenze omosessuali potrebbe adottare il figlio ottenuto dal partner tramite la pratica dell’utero in affitto all’estero».
In questa intervista a tempi.it, Gomez racconta la sua vicenda: «Ero disperata e pensai di risolvere i miei problemi economici in questa maniera. In realtà persi la mia bambina, ho pagato molti soldi e ora sono perseguitata dalla mia scelta mentre combatto per rivedere mia figlia e contro questa pratica terribile».

Gomez, che cosa l’ha convinta a partorire una bambina per poi rinunciare a lei?
Nel 2006 avevo gravi problemi di lavoro e grandi difficoltà finanziarie. Faticavo a mantenere i miei due figli, la mia famiglia. Come madre single, sono ed ero l’unica persona in casa che poteva garantire loro una stabilità finanziaria. Disperata per il sostentamento della mia famiglia, e decisa a passare più tempo in casa con i miei figli, feci la scelta che mi avrebbe perseguitato per i nove anni successivi causandomi il disturbo post traumatico da stress (Ptds): scelsi di diventare una madre surrogata.

Può descrivere il processo che l’ha portata a rimanere incinta?
Mi offrii come madre surrogata in un forum su internet. Non c’era alcun consulente o avvocato a rappresentarmi perché non potevo permettermelo. Incontrai diverse coppie e ne scelsi una composta da due uomini. Parevano fantastici all’inizio e decidemmo che avremmo utilizzato sia i miei ovuli sia il mio utero. Presi la decisione sulla base di un accordo orale per cui sarei sempre rimasta la madre del bambino. La gravidanza fu priva di problemi. La situazione, però, mutò drasticamente quando partorii: in ospedale i due uomini non mi lasciarono sola un secondo, nemmeno quando glielo domandai. Come risultato non riuscii a dormire. Non riuscivo a ragionare con lucidità, perché rimasi sveglia per 48 ore di fila. Da subito mi ero sentita legata alla bambina: era mia figlia. Sapevo che non avrei potuto lasciarla andare, ma ero esausta e confusa. Nei giorni successivi le cose peggiorarono, la mia mente era sempre più offuscata. Non feci la doccia per giorni e mi sentivo come se mia figlia fosse morta, mi sentivo il fantasma di me stessa. I due uomini, improvvisamente, presero la bimba, interruppero ogni comunicazione e lasciarono lo Stato senza darmi alcuna spiegazione.

Non aveva meditato, prima, sulla gravità della sua scelta?
Non avevo pensato a come mi sarei sentita ad avere una figlia strappata via dalle braccia, non avevo pensato a cosa avrebbe significato per la mia figlia maggiore e, sopratutto, cosa avrebbe significato per la mia piccola neonata. Per quei due uomini ero un utero, nulla di più. Desideravo mia figlia con uno struggimento che posso solo descrivere come un fuoco nelle mie ossa e una ferita inflitta in ogni fibra dei mie muscoli.

Quanto la pagò la coppia?
La coppia mi pagò ottomila dollari, a condizione che fossi rimasta nella vita della piccola e per sempre sua madre. Ma fui manipolata, come accade a centinaia di madri surrogate in tutto il mondo. E oggi sono io che pago per il sostentamento della bimba.

Dopo che lei denunciò i due uomini, che l’avevano lasciata senza alcuna spiegazione, cosa accadde?
La battaglia legale cominciò nel 2007 e continua tutt’ora. Il primo giudice mi concesse quattro ore di visita al mese per pochi mesi, ordinandomi persino di pagare per il sostentamento della bambina, ma chiarendo che ero il “donatore genetico” e non la madre. Il perito legale mentì più volte nella sua valutazione. Testimoniò che mio padre era un immigrato illegale, mentre invece era nato in Minnesota. Disse che il mio patrigno e mia madre erano stati sposati solo un anno, motivo per cui avevo subìto un trauma da abbandono. Ma anche questa era una menzogna: furono sposati 18 anni. Dichiarò poi che mia figlia era scappata in Messico, invece i miei figli erano partiti solo per partecipare a un matrimonio per poi tornare a casa. Mentì giurando il falso per diciotto volte. Il giudice e il perito legale si erano accordati per punirmi, dal momento che facevano parte della comunità Lgbt a cui io non appartengo. Questo stesso giudice mi mandò da otto psicologi, che tutti, uno a uno, dichiararono che non avevo disturbi. A quel punto il giudice dichiarò che gli psicologi erano disturbati. Il giudice poi emise un obbligo di non pubblicazione degli atti processuali, così non potemmo provare quello che stava facendo e ora è stato sospeso per non essersi attenuto in molti altri casi all’etica professionale. Eppure non fu mai giudicato responsabile per quello che fece a me e a mia figlia. E tutt’ora resta il divieto di pubblicazione degli atti. Feci ricorso in appello e il nuovo giudice ribaltò la decisione precedente, ma lasciando mia figlia alla coppia: ordinò a me e ai due uomini di conciliarci di fronte a un consulente di coppia, uno psicologo che testimoniò la loro ostilità nei miei confronti. Infatti, durante il colloquio, loro si erano allontanati, mentre io ero ben disposta e cooperativa. Nonostante ciò la coppia riuscì a tenere la mia bambina, con il risultato che non la vedo da quando aveva due anni e mezzo. Ho speso circa seicento dollari al mese per il suo sostentamento e in tutto ne ho pagati 22 mila. L’ultima volta che sono andata in tribunale, nel 2014, il nuovo giudice ha sostenuto di aver perso le prove della mia testimonianza. Dopo l’udienza il cancelliere del tribunale ha affermato diversamente. Infine, mentre i due uomini dichiarano senza prove la mia ostilità, io ho la prova della loro: dozzine di email di minacce, molestie e parole d’insulto e di blaterazioni da ubriachi contro di me e gli altri miei due figli. Ho rapporti di polizia che attestano i casi in cui erano troppo ubriachi per prendersi cura della bambina.

Come pensa sia cresciuta e come crescerà sua figlia con due uomini?
Lei vuole sua madre. Le chiamate che feci ai due uomini i giorni successivi alla sua nascita mi traumatizzano ancora. La sentivo piangere in sottofondo. Infatti, mi dissero che l’avevano lasciata nel sedile della macchina perché era l’unico posto in cui stava tranquilla. L’ultima volta che mi aveva visto era seduta proprio su quel sedile. Voleva tornare a casa.

Dopo quello che ha sperimentato, cosa pensa della maternità surrogata?
Un bambino ha dei diritti umani e questi diritti non possono essere negati ancora prima che nasca. Ogni bambino è un essere umano e non un prodotto da vendere e comprare come fosse un iPhone o una macchina.

Qual è la sua più grande preoccupazione oggi?
Il legame madre-figlio è così profondo e così radicato nella natura che approvare una legge che metta in pericolo quel legame prima della nascita è, in ogni caso, sbagliato. L’utero in affitto è un errore enorme. È immorale. Non tutela la donna né il bambino. Il desiderio di una persona o di una coppia di avere figli non dovrebbe essere anteposto al diritto di un bambino o al diritto della madre. Sono anche preoccupata per le centinaia di madri nel mondo che soffrono la mia sorte. Motivo per cui ho accettato senza esitazioni l’invito di ProVita a parlare al Senato per cercare il supporto degli italiani affinché la pratica della maternità surrogata sia fermata immediatamente.

@frigeriobenedet

Foto Ansa

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25 commenti

  1. Sebastiano

    “…Questo stesso giudice mi mandò da otto psicologi, che tutti, uno a uno, dichiararono che non avevo disturbi. A quel punto il giudice dichiarò che gli psicologi erano disturbati…ora è stato sospeso per non essersi attenuto in molti altri casi all’etica professionale. Eppure non fu mai giudicato responsabile per quello che fece a me e a mia figlia…”

    Più o meno lo stesso meccanismo giudiziario italiano.

  2. Nino

    L’utero in affitto è una pratica illegale in Italia. Ci sono coppie (eterosessuali ed omosessuali maschili) che vi ricorrono all’estero, in paesi dove questa è legale. Nei paesi evoluti (ovvero non in paesi quali India, Ucraina e simili) viene richiesto che la madre surrogata non abbia problemi economici, quindi non sia spinta dalla necessità, inoltre la madre surrogata non utilizza i suoi ovuli ma quelli di una donatrice.

    Io sono favorevole a che la GPA venga proibita in tutto il mondo o, in alternativa, che venga sottoposta a controlli e regole molto stringenti per evitare casi come quello sopra descritto. Ma questo con il ddl Cirinnà non c’entra niente,ma siccome è un argomento che colpisce lo si usa a sproposito facendo disinformazione.

    1. giovanna

      DFTT
      ( o, almeno, siate consapevoli di interagire con la solita trollona, qui “nino” e, come “nino” di sicuro trollona conclamata , come micheleL e antonio e simona e ennio e piero e marioriva e lucafava e shiva vari e compagnia bella….si tratta sempre della trollona !)

      1. Samuele

        A cuccia Giovanna!!!!! Come un piccolo chihuahua che abbaia isterico contro tutto e tutti, compreso il proprio padrone, e che rompe i c……i ai vicini di casa abbaiando acutamente e senza requie ogni volta che vede passare qualcuno: ecco, questa è l’idea che mi sono fatto di te.
        Continua ad abbaiare alla luna. Prima o poi ti prenderai una bella secchiata di acqua gelata in testa!

        1. giovanna

          CVD
          ( trollona, ti vedo parecchio nervosa, ti si guasta il tuo massimo divertimento ,
          cioè trollare,trollare, trollare, trollare?….una goduria, ma una goduria ! dai, che qualcuno da molestare lo trovi sempre, se no non campi ! )

          1. Samuele

            sei uno spasso Giovanna!!!! Un vero pezzo da museo!!!! O meglio….sei un caso clinico disperato! Ma alla fine predomina in me nei tuoi confronti un sentimento di umana pietà….
            piccola bricconcella didimoclasta!!!!
            Un tenero buffetto sulle guance…

          2. Nino

            Samuele, ti prego, non dar da mangiare alla trollona 🙂

          3. Giannino Stoppani

            Che schifo.

          4. Enio

            Francesco,con il suo assordante silenzio,ha preferito del resto non gettare la chiesa nel vostro baratro morale ed esistenziale. Che vi cacci al più presto,se vuol salvare qualcosa del rottame morale in cui avete ridotto la sua chiesa.

          5. Enio

            Come sono passati i tempi dell’amico di pinochet “santo subito !” quando tutti sapevano quanto poco santo fosse. L’ipocrisia e la menzogna elevate a regola di vita,come se bastassero due o tre frasette senza senso di Dostoevskij.voi non siete che polvere tra i sandali, ma l’Italia è un’altra cosa,e appartiene a noi.

          6. giovanna

            trollona in grande spolvero, stasera !
            ti sei divertita ?
            ma che divertimento, trollare trollare trollare
            ma guardati, una volta
            tu non sei solo trollare trollare trollare
            sei molto di più

          7. Giannino Stoppani

            Infermieraaaaaaa!

          8. Susanna Rolli

            La sua chiesa di chi?

          9. giovanna

            Che divertimento, trollona, da spanciarsi, da rotolarsi dal ridere.
            Ma forse, per te, questo trollare è tutto.

    2. andrea udt

      Caro Nino, te lo spiego come lo spiegherei a mia nipote (6 anni)

      Zio: immagina che la tua maestra ti dica: “in questa classe non si rubano le merendine. ma se andate nella classe accanto, rubate le merendine e tornate qui nella nostra classe, io vi do il permesso di mangiarle”

      Ecco, quella maestra è una cattiva maestra. Perchè concede un premio, il permesso di mangiare la merendina, a chi non lo merita.

      Nipote: “è vero hanno rubato le merendine!”

      Zio: si, le hanno rubate. Ma loro sono bambini un pò capricciosi e non sempre si rendono conto di quello che fanno. Però gli adulti, i grandi, spesso sono pure peggio. Rubano a una bambina come te la possibilità di sapere chi è la mamma e chi è il papà. E poi raccontano una favola con dei pinguini per pulirsi la coscienza. E ci sono altri grandi, che stanno in un palazzo, che vogliono dare un premio a questi grandi.

      Ecco Nino, mia nipote capirebbe.

      E tu, padre di famiglia con figli piccoli in un commento e adulti in quello sucessivo, tu che in una riga vuoi vietare, in quella dopo vuoi regolamentare, tu che ravani internet alla ricerca di codicilli come un altro bambino capriccioso ravana internet alla ricerca di favolette peer reviewed, tu capisci?

      Se ci arriva mia nipote ci puoi arrivare anche tu.

      Caffè?

      1. Nino

        Caro Andrea, il tuo esempio non è corretto. Perchè chi prende quella merendina (e ovviamente anche il termine rubare non è corretto, diciamo chi compra una merendina con sostanze vietate in Italia? ) può tornare in classe e mangiarla senza chiedere il permesso alla maestra. Che è quello che accade oggi. E se si vuole fare una legge che impedisca di comprare fuori dalla classe quella merendina con sostanze vietate la si fa, e questo in teoria impedirà in futuro che la storia capiti di nuovo.

        Ovvero, fuor di metafora, se in Italia si votasse una legge che dichiara illegale il ricordo alla GPA anche all’estero, come prevede un emendamento proposto dal centro destra, io non sarei contrario. Sono contrario a che questa clausola si applichi solo alle coppie omosessuali maschili e quindi sia parte di una legge sulle unioni civili omosessuali. Contrario perchè questo emendamento sarebbe ovviamente incostituzionale perchè sancisce la punibilità di una azione sono per le coppie omosessuali e non per tutte le coppie (ribadendo che sono in maggioranza le coppie eterosessuali a ricorrere alla GPA) .

        Però fino ad ieri nessuno in parlamento ha proposto una legge siffatta, e ci si ricorda che ci sono coppie che si rivolgono alla GPA all’estero solo quando si parla di unioni civili omosessuali.

        1. giovanna

          Certo che ci vuole una faccia come il c. per rispondere ad Andrea con nonchalance , come se poco sopra non avessi messo una troll-firma grande come una casa, trollona, qui nino e sotto sfilza di nick trucidi !
          Ma come ti fa a rimbalzare tutto ?
          Forse perché non provi niente, nessun sentimento, che sia di empatia o di vergogna, nessun sentimento di nessun tipo, non ti interessa di niente, solo trollare trollare trollare trollare trollare trollare trollare…
          ( p.s. la tua risposta fa ca gare…quanno ce vò…)

        2. Caterina

          Mi raccomando Nino non dar da mangiare alla trollona Giovanna

    3. Sebastiano

      Redaziò, ma è mai possibile? E che avrò mai scritto di male?

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