Maldive, omicida sedicenne rischia la pena di morte. «Applicare la sharia in modo perfetto»

Di Leone Grotti
22 Maggio 2014
Un ragazzo è stato accusato di omicidio in uno dei paesi più belli e intolleranti al mondo. Potrebbe essere il primo a subire il ritorno dell'esecuzione capitale, che vale anche per i minori

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Un giovane di 16 anni accusato di omicidio potrebbe essere la prima persona a subire la pena di morte nelle Maldive, dove l’esecuzione capitale è stata da poco reintrodotta dopo 60 anni per «applicare la sharia in modo perfetto».

LIBERTÀ RELIGIOSA. Le Maldive è uno dei paesi più intransigenti al mondo per quanto riguarda la libertà religiosa. La Costituzione del 2008 definisce l’islam religione di Stato e vieta costituzionalmente ai cittadini di praticare una religione diversa da quella islamica.
Nel paradiso delle spiagge il 98,5 per cento della popolazione è musulmana, i cristiani sono l’1 per cento ma non possono farsi riconoscere.

«PUNIRE MORTE CON MORTE». L’ultima esecuzione capitale risale al 1953 ma lo scorso 27 aprile il Parlamento ha reintrodotto la pena di morte, applicabile anche ai bambini di 10 anni, età da cui parte la responsabilità penale salvo che per crimini come la fornicazione, la consumazione di alcol e l’apostasia, per i quali si può essere incriminati già a sette anni.
Il presidente del paese, Abdulla Yameen Abdul Gayoom, ha dichiarato che la decisione è stata presa perché come dice la legge islamica «la morte deve essere punita con la morte».

«SIAMO TUTTI MUSULMANI». Per il ministro degli Interni, Umar Naseer, la decisione del Parlamento è logica: «La comunità internazionale deve comprendere che le Maldive hanno buone ragioni per applicare questa legge. Il paese è al 100% musulmano e tutti condividono certi valori». Nel novembre 2013, il presidente Yameen è stato eletto con la promessa di rendere l’applicazione dell’islam e della sharia ancora più radicale.

DUE MINORI A RISCHIO. La pena di morte potrebbe essere eseguita per la prima volta da 60 anni su un ragazzo di 16, accusato di aver ucciso a Male lo scorso dicembre un uomo di 21 anni per affari legati alla droga. Per lo stesso omicidio potrebbe essere incriminato anche un ragazzino di 14 anni. La legge delle Maldive prevede comunque che la pena non possa essere eseguita prima che il condannato raggiunga il 18esimo anno di età.

CRISTIANI DISCRIMINATI. Nel paradiso turistico anche i cristiani sono discriminati. Le leggi proibiscono la costruzione di chiese o altri luoghi di culto diversi dalle moschee, è vietato pregare in pubblico, non è permesso importare materiale religioso, come anche la Bibbia, se non per uso strettamente personale.

@LeoneGrotti

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1 commento

  1. beppe

    cari occidentali, boicottate la maldive. fatevi furbi.

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