Malgrado Elly Schlein, c’è un Pd “che c’è”. Vedi De Luca

L’attacco del governatore campano alla segretaria dem e il malcontento dei riformisti, le ragioni del consenso raccolto dalla Meloni, il prezzo del disordine mondiale pagato dagli armeni. Rassegna ragionata dal web

Su Huffington Post Italia Ugo Magri scrive: «Così, paletto dopo paletto, si va delineando l’identikit dell’elettorato cui mira la Schlein: giovane, precario, sottopagato, che confida nelle utopie in divenire del mondo automatizzato e dell’intelligenza artificiale dove nessuno dovrà sgobbare perché ai nostri bisogni provvederanno i robot, compresi quelli sonnolenti con cui ci deliziava nelle sue favole Gianni Rodari. L’elettore del Pd targato Schlein non crede nelle divisioni in blocchi, nella giustizia attraverso le armi, nei dittatori africani che diventano buoni, nei freni ai migranti. Per cui Elly, come il cancelliere socialdemocratico Scholz, rinvierebbe l’aumento delle spese militari; è contro l’“esternalizzazione” dei Cpr; non spende una parola sui termovalorizzatori che è già un modo per sabotarli. Semmai ha in mente il popolo Lgbt e a ragione nega di aver visto lo spot di Esselunga tanto lodato dalla Meloni (decisione di estrema finezza, secondo Paolo Mieli) perché no...

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