
Maradona mai solo
Il valore della compagnia. Ci pensavo appoggiato a una transenna di avenida Pueyrredon a Buenos Aires circondato di giornalisti, descamisados, donne incinte che si avviavano – per partorire – alla clinica dove Diego Armando Maradona lottava per la vita con il suo fisico sfasciato. Perché Diego ha salvato la pellaccia? Perché, a differenza del povero Marco Pantani, non è mai solo. Diego Armando Maradona, anche nei momenti di più incontrollabile autolesionismo, ha sempre avuto qualcuno attorno. E questo non è spiegabile solo per i soldi, perché, ultimamente, Dieguito campa di marchette, di comparsate, di biscardate, del fondo del barile di una carriera straordinaria. Però è stato, è e sarà sempre uno che incontra. Di questo mi ero accorto già nei tempi belli. Diego non ha mai fatto differenze di censo, di ricchezza, di politica. O gli stai simpatico o non gli stai simpatico. Non ha più una casa. Vive a Cuba ospite di Fidel e in Argentina ospite di amici. Si è separato da sua moglie. Però nessuno, in quel grande paese sfortunato è più amato di lui. Perché è uno che attiva la memoria. Non solo per quello che ha fatto con i piedi, ma per l’umano che è in lui. Pensavo questo, laggiù in avenida Pueyrredon ed ero felice di aver fatto un lunghissimo viaggio inutile. Hasta la victoria sempre, Diego. Ma anche un pareggio non è male.
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