
Marcia per la vita in Belgio per dire no all’eutanasia sui bambini
Bruxelles, di Elisabetta Pittino, tratto da Zenit.org – Ha nevicato l’altro giorno a Bruxelles. Il termometro era sotto lo zero e c’era il serio rischio di scivolare sul ghiaccio. Eppure c’erano oltre 800 persone, tra giovani, adulti, anziani e bambini, per strada, nel centro di Bruxelles. Cosa facevano? Marciavano per la vita!
I Jeunes pour la Vie, tutti coloro cioè che la legge sull’aborto non l’hanno mai votata, hanno organizzato per la quarta volta una Marcia per la Vita, nonostante il freddo, non solo del clima, ma anche della popolazione. Alcuni particolarmente “surriscaldati” da questa iniziativa hanno scritto sulla statua del Monts des Arts, luogo di partenza, “Aborto libero… libero per chi?”.
Quest’anno la Marcia si è incentrata sulla progetto di legge che vuole introdurre anche in Belgio, dopo l’Olanda, l’eutanasia per i bambini. L’iniziativa è stata sostenuta dal vescovo di Bruxelles, monsignor Leonard. Hanno partecipato anche studiosi, scienziati della Libera Università di Lovanio, testimoni, che insieme ai giovani hanno voluto spiegare perché dire si alla vita e no all’eutanasia dei bambini e degli adulti.
L’apertura all’aborto, ovvero affermare che non tutti gli uomini hanno diritto alla vita e quindi aprire un nuovo e pericolosissimo tipo di discriminazione, sta portando all’eutanasia dei bambini, che senza ipocrisie è sinonimo di legalizzazione dell’infanticidio.
Anche per questo è intervenuto il Coordinatore di One of Us per il Belgio, Matthieu Bruynseels, a proporre l’Iniziativa Popolare Europea come strumento di cambiamento.
A marciare nelle strade belghe anche diverse delegazioni straniere provenienti da Romania, Francia, Irlanda, Olanda, Lussemburgo e Italia. La marcia si è conlcusa presso il Palais de Justice. Un gesto simbolico per affermare che non c’è giustizia se non si difende il diritto alla vita della persona umana nel momento della sua maggiore debolezza.
Il prossimo appuntamento sarà il 30 marzo 2014 per la quinta Marcia per la Vita del Belgio.
Articoli correlati
3 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
«Che cos’è il messaggio della vita? Sono cose molto semplici, sono cose pratiche. Dire che la vita vale sempre la pena significa che dal primo momento che un bimbo o una bambina vengono concepiti sono vivi, lì c’è il soffio di Dio. Significa che i nove mesi di sala d’attesa, nella pancia della madre, bisogna avere cura della mamma e del piccolo perché lì c’è vita…E quando nasce non finisce tutto con la prima settimana, quando andiamo a salutare la mamma e poi via, che Dio ti aiuti, ma bisogna accompagnare la crescita del bambino perché si sviluppi sano, abbia una buona educazione, non gli manchi mai il cibo, abbia dei principi, dei valori morali e poi venga accompagnato durante tutta l’esistenza. E quando si ammalerà, bisogna accompagnarlo nel suo dolore e nella malattia. Debbono esserci ospedali puliti, belli, dove non manchi nulla. Dove si prendano cura di lui. Questa è vita. Questo è il messaggio della vita». card. Bergoglio, Buenos Aires 31/8/2009
ormai l’Europa è diventata una organizzazione criminale di stati associati. Promotori di questa organizzazione sono stati e sono la massoneria e la sinistra
E’ assurdo che in europa ci siano paesi in cui è permesso l’infanticidio (chiamiamo le cose con il loro nome) e paesi in cui si discute se e in quale misura si possa introdurlo. Perchè, se non sbaglio (e accetto..anzi spero..smentite), si sta discutendo di inserire la possibilità che, in caso venga partorito un bambino con qualche problema (down o malattie varie), i genitori o il giudice o il medico possa decidere di ucciderlo. Giusto??? Se è così, siamo in piena AktionT4.
La cosa ancora più scandalosa è che i media nazionali “maggiori” non ne parlino neanche di striscio. Queste notizie riesco ad averle solo da Tempi, Uccr, il Foglio, Avvenire. Ma vi sembra normale??? E lo dice uno che fino a qualche mese fa non aveva certo in simpatia questa “galassia”.
So che con i se non si fa la storia, ma se le femen avessero attaccato la manifestazione in oggetto e avessero ricevuto un spintone, i giornaloni italioti avrebbero riportato la notizia? magari titolando “Femen disarmata aggredita da integralista cristiano”? ho il sospetto che si, sulle home page di molti giornaloni si sarebbe trovata una notizia del genere.