«La marijuana legale renderà il Canada più disumano e ingiusto»

Di Leone Grotti
18 Ottobre 2018
Solo la conferenza episcopale canadese ha osato criticare la legalizzazione dell'uso ricreativo della marijuana in Canada, dove ieri hanno aperto circa 200 rivenditori ufficiali
epa07100490 A customer smokes a joint of cannabis he just bought on the first day of legal sale of cannabis at the Societe quebecoise du cannabis (SQDC), the government agency responsible for overseeing the sale of recreational marijuana in the province, outside the store in Montreal, Canada, 17 October 2018. Recreational marijuana became legal in Canada on 17 October. EPA/Andre Pichette

«L’aumento massiccio del consumo di cannabis, che sarà diretta conseguenza della legalizzazione, non porterà a una società più giusta e più umana. Anzi». La Conferenza episcopale canadese è forse l’unica voce che in queste ore di sbornia collettiva mondiale si azzarda a criticare la legalizzazione dell’uso ricreativo della marijuana in Canada.

APRONO 200 NEGOZI

Ieri hanno aperto i battenti in tutto il paese circa 200 rivenditori della sostanza allucinogena, che potrà essere acquistata legalmente, nei negozi ma anche online, da tutti i cittadini a partire dai 19 anni, anche se le regole variano da provincia a provincia. Solo l’Ontario non ha ancora consentito l’acquisto della droga, in attesa di redigere regolamenti chiari. Stato e imprenditori gongolano all’idea dei profitti che faranno e nessuno sembra preoccuparsi della salute dei canadesi. Tranne i vescovi, appunto.

«MOLTIPLICA I PROBLEMI»

La legalizzazione, accusano, «non farà che esacerbare e moltiplicare problemi già diffusi nella società, tra i quali malattie mentali, crimini, disoccupazione, rotture familiari, infortuni e morti a causa della guida sotto l’effetto degli allucinogeni». Per non parlare «dell’aumento della dipendenza da droghe ancora “più forti”, insieme ai problemi associati all’overdose».

FALSI MITI SULLA CANNABIS

In un recente convegno organizzato a Milano dal Centro studi Rosario Livatino sono stati elencati uno per uno i falsi miti sulla cannabis e i danni veri della legalizzazione. Il Canada ha scelto di prendere la strada del profitto e secondo la Chiesa canadese «la decisione del governo federale avrà effetti disastrosi su tante persone», che d’ora in poi potranno detenere legalmente 30 grammi di marijuana e coltivarla in casa. È prevista anche un’amnistia per chi era stato condannato per reati oggi eliminati.

DOPO IL CANADA, GERMANIA E AUSTRALIA?

Il Canada è l’unico paese al mondo, dopo l’Uruguay, ad aver legalizzato il consumo ricreativo della sostanza a livello nazionale. Ma i lobbisti che hanno convinto il premier Justin Trudeau a fare questo passo ora vogliono allargare il mercato. «Il resto del mondo seguirà il Canada», spiega all’Associated Press Cam Battley, dirigente di una delle più grandi compagnie che producono marijuana al mondo, Aurora Cannabis. «I canadesi sono rinomati per non essere dei pazzi. In tanto seguiranno la strada che abbiamo tracciato». Battley parte venerdì per la Germania, la settimana prossima sarà in Australia.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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