
La preghiera del mattino (2011-2017)
Matt Damon prende 10 milioni a film ma si veste da pezzente. Per questo piace alla sinistra
Se non avete mai capito come nasce un’icona de sinistra, il Correttore di bozze vi consiglia di leggere l’intervista di Paola De Carolis a Matt Damon pubblicata oggi dal Corriere della Sera. Titolo: “Damon paladino liberal anche sul set”.
Perché «anche sul set»? Che domande. È ovvio: perché un vero «paladino liberal» è liberal sul campo ma soprattutto nella vita. Lo dimostra inconfutabilmente il Corriere: «Il viso è quello che i suoi film hanno reso famoso, il fisico pure. Il comportamento, invece, non ha nulla della star». Infatti Matt Damon, strano ma vero, «indossa felpa e jeans». Ebbene sì. Il Correttore di bozze stenta a crederlo, ma il paladino liberal, pur conscio della sua inarrivabile paladinezza, veste proprio come la gente normale. Come i cittadini qualunque. Come la plebe insomma. Perché il paladino liberal non disprezza gli inferiori, anzi riesce perfino a rispettarli. Egli «si scusa di un lieve ritardo», ed essendo lì per un’intervista – preparatevi perché questa è sensazionale – addirittura «ascolta le domande». Cosa che invece i paladini illiberal non fanno mai, lo sanno tutti.
È proprio uno di noi, questo Damon, e di certo non se la prenderà se il Correttore di bozze si permette di chiamarlo Matt. Grazie Matt. Bè, sentite un po’ cosa ci combina il nostro nostro Matt. Ecco la scena descritta dalla De Carolis: «A Cambridge, dove sta realizzando un film con George Clooney», quel divo operaio di un Matt «si è presentato alla palestra comunale per fare ginnastica, destando una certa sorpresa tra i clienti abituali». Commovente. Provate a immaginare: un magnifico paladino liberal, indossando «felpa e jeans», entra in una palestra e fa: buonasera. Sembra di rivedere la “svolta francescana” di papa Bergoglio, eh? E il Correttore di bozze non si farà certo insospettire dal fatto che il paladino liberal «ha un cachet da più di 10 milioni di dollari a pellicola». Anche perché il paladino liberal se li merita tutti: «Per ogni dollaro che lui incassa ne vale 29 al botteghino». Quindi no a sterili polemiche su stipendi, diarie e analoghe piccinerie.
Il paladino liberal, si diceva, è liberal non solo nella vita ma «anche sul set». Non a caso è proprio Matt il protagonista di Elysium, il nuovo film che secondo il Corriere racconta di «un universo artificiale per ricchi e sani emigrati da un pianeta Terra dove sporcizia, criminalità e violenza lasciano poco spazio alla speranza. Due classi, due mondi completamente diversi, dove i non abbienti sono pronti a utilizzare ogni mezzo pur di passare dall’altra parte». Commenta il paladino liberal: Elysium «è un futuro da scongiurare, ma in alcune parti del mondo è già così». Matt ha visto coi propri occhi come «in Sudafrica, negli Stati Uniti, i ricchi vivono ovattati in complessi dove i poveri non possono neanche entrare». State pur certi però che un giorno, quando tutti i paladini liberal del mondo piomberanno a sorpresa in palestra per fare ginnastica con noi non abbienti, le cose miglioreranno.
Ma ci sono altre cose importanti da dire sul paladino liberal. Per esempio che Matt, «in un momento in cui il cinema propone Iron Man e Superman, non crede né ai supereroi, né tantomeno ai superpolitici». Infatti, «dopo essere stato tra i sostenitori più convinti di Barack Obama» (a proposito di superpolitici), il mitico Jason Bourne (a proposito di supereroi) «è deluso dal presidente americano». Perché? «Non ha chiuso Guantanamo, dove adesso c’è questo sviluppo orwelliano dell’alimentazione forzata».
Cosa significa? E chi lo sa. È comunque un fatto che oggigiorno questa cosa – la delusione verso Obama (ancorché argomentata leggermente a cazzo) – è una delle virtù principali dei veri paladini liberal. Insieme a un’altra, preziosissima dote: il paladino liberal, scrive la De Carolis, «non risponde con frasi fatte». E infatti Matt sembra non conoscere luoghi comuni. Al Corriere, per esempio, dice: «La fama è una brutta bestia»; «un giorno non sei nessuno, il giorno dopo sei su tutti i giornali, la gente ti tratta in modo diverso anche se tu sei la stessa persona»; ma io per fortuna «ho una vita normale, forse grazie anche al fatto che mia moglie non fa l’attrice»; e quando lavoro «più che i rischi mi piacciono le sfide»; infatti «cerco di scegliere sempre ruoli diversi», ma sempre sapendo che «a farmi decidere alla fine è il regista».
Infine, disorientata da questa raffica di frasi mai sentite prima, la giornalista domanda al paladino liberal: «Sarebbe interessato a riprendere le vesti di Jason Bourne?». Al Correttore di bozze sarebbe bastato un sì o un no. Ma Matt non risponde con frasi fatte. Invece spara: «Che ragione ha di esistere un assassino privato quando davanti ai nostri occhi operano assassini pubblici? Come si fa a giustificare l’uccisione di cittadini americani, senza processo, con l’uso di droni?». Il Correttore di bozze, francamente, non saprebbe rispondere. Ma se abbiamo trovato il modo di trasformare Matt Damon in un paladino liberal, di certo riusciremo a giustificare anche le bombe di Obama.
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11 commenti
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ok, ok capisco che bisogna denigrare per forza tutto ciò abbia una parvenza di sinistra, ma arrivare a questo punto…NO GRAZIE, sembra un articolo scritto da sinistroidi che per parlar male delle cose di destra scrivono di “labbra a canotto”
ragazzi non son più TEMPI
io l’ho trovato così raffinato, così autentico che l’ho girato!
E sei riuscito a leggerlo anche capovolto?
Non ha chiuso Guantanamo, dove adesso c’è questo sviluppo orwelliano dell’alimentazione forzata.
qui capisci il post moderno!!!
Tra parentesi, posterdati Guantanamo prematurata per tre stuzzica eccessivamente, perciò tarapia Antani tapioca anche se non è d’accordo.
Se fossi la giornalista in questione mi nasconderei dietro un palo.
“LA giornalista”? Non pensavo che il “Correttore di bozze” fosse una donna..
mica il correttore ! mi riferisco alla De Carolis
Boh, non capisco cosa ci sia di strano.
A parte il fatto che vestirsi con jeans e felpa no è affatto da pezzenti (ma chi li scrive gli articoli ultimamente?), lo stesso stile “minimal”, come molti sanno, è stato adottato anche dall’ormai scomparso Steve Jobs, che di soldi ne aveva assai di più di Matt Damon.
http://it.wikipedia.org/wiki/Ironia
buona lettura.
Il giorno in cui i paladini liberal da 10 milioni di $ a botta si precipiteranno tutti insieme nelle palestre pubbliche per noi poveretti non ci sarà più posto e non ci faranno più entrare. Evviva i paladini liberal, rispettosi dell’ambiente, amici dei detenuti di Guantanamo e va da sé tifosi della dell’ideologia di genere e nemici di ogni forma di omofobia.