Maturità 2013, i presidi chiedono al ministro Carrozza l’acquisto di rilevatori di smartphone

Di Paola D'Antuono
15 Maggio 2013
L'Associazione nazionale presidi scrive al ministro dell'Istruzione per chiedere l'acquisto di dispositivi in grado di combattere la scopiazzatura 2.0

Gli esami di maturità sono alle porte. Si comincia il prossimo 19 giugno con la prima prova scritta e, come ogni anno, migliaia saranno gli studenti italiani alle prese con il tema d’italiano. Manca poco più di un mese, quindi, ma già in questi giorni cominciano i primi malumori. Non degli studenti in preda all’ansia ma dei presidi, preoccupati che l’invasione di smartphone e tablet di ogni tipo possano falsare i risultati delle prove.

RILEVATORI. Per questo l’Anp, l’Associazione nazionale presidi, ha inviato una lettera al Ministro Maria Chiara Carrozza per chiedere l’acquisto di rilevatori elettronici da utilizzare in sede d’esame di Stato: «È forse giusto che prove sempre più importanti per l’accesso all’università vengano adulterate?», ha chiesto il presidente dell’associazione Giorgio Rembado, che ha supportato la sua richiesta fornendo al neo ministro i costi medi di alcuni rilevatori di smartphone, che si aggirano tra i venti e i cento euro. Una cifra irrisoria che però, moltiplicata per le 22.5000 classi coinvolte nella maturità 2013, potrebbe diventare importante. Ma secondo il presidente Rembaldo «basterebbe un solo rilevatore per scuola» per ridurre notevolmente i costi senza rinunciare al controllo.

JAMES BOND. Copiare, si sa, è un’arte che esiste da quando esistono gli esami, ma è innegabile che la tecnologia abbia fornito un’ulteriore spinta al fenomeno. Da anni le tracce della maturità vengono rese disponibili pochi minuti dopo l’inizio delle prove e spesso le soluzioni alle versioni di latino o agli esercizi di matematica sono a portata di click. Ma forse la soluzione non si nasconde in un rilevatore imbracciato come un’arma da una commissione d’esame trasformata per l’occasione in uno stuolo di improbabili James Bond.

@paoladant

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3 commenti

  1. anonimo

    un’amica professoressa ci raccontava che lei stava interrogando un ragazzo.
    Improvvisamento gli è arrivato un sms, ha estratto il cellulare e si è messo a rispondere invece di continuare l’interrogazione.
    I rilevatori anti cellulari ci vorrebbero tutto l’anno. Ma quanti genitori comincerebbero a protestare contro?

  2. MauFan

    Ma quali rilevatori di smartphone. Se non siete in grado di controllare i ragazzi sono affari vostri.
    Personalmente abolirei tutti gli esami di stato. Come si giustifica, infatti, il fatto che lo stesso Stato che per 5 anni ti prepara e ti sottopone a continui test e prove, abbia la necessità di sottoporti ad un esame finale? Non sono stati sufficienti 5 anni per farti un giudizio sulla maturità dello studente?
    Mi piacerebbe infine conoscere quanto costano allo Stato questi esami?

    1. Daniele, Napoli

      MauFan, concordo.

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