Quando alla fine del Meeting di Rimini dello scorso anno (2022) venne annunciato il titolo del Meeting successivo, quello di quest’anno, “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”, rimasi alquanto perplesso. L’amicizia è senza dubbio un’esperienza desiderata, ma dai più definita rara, difficile e spesso purtroppo assente. Litigi, scontri e addirittura guerre ne sono la testimonianza negativa. I giovani poi sono frequentemente descritti come rinchiusi in una solitudine inavvicinabile, rotta solo dal cellulare o dal computer che non possono essere certamente descritti come amici. Che cosa era successo al Meeting per cadere in un ottimismo generale e acritico che faceva di un desiderio, se c’era, una realizzazione? Mi sembrava fossimo al livello del “tutto andrà bene”, esposto insieme ai colori dell’arcobaleno durante il Covid: un modo per esorcizzare la paura del dolore, della malattia e, appunto, per molti della solitudine.
Quando mi d...
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