La sola cosa che può mutare l’«inferno» di Sartre in «amicizia inesauribile»

Don Giussani citava spesso la definizione degli «altri» data dal filosofo francese, come espressione di una visione opposta alla sua e a quella di molti, anche non credenti, in cerca della felicità

Quando alla fine del Meeting di Rimini dello scorso anno (2022) venne annunciato il titolo del Meeting successivo, quello di quest’anno, “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”, rimasi alquanto perplesso. L’amicizia è senza dubbio un’esperienza desiderata, ma dai più definita rara, difficile e spesso purtroppo assente. Litigi, scontri e addirittura guerre ne sono la testimonianza negativa. I giovani poi sono frequentemente descritti come rinchiusi in una solitudine inavvicinabile, rotta solo dal cellulare o dal computer che non possono essere certamente descritti come amici. Che cosa era successo al Meeting per cadere in un ottimismo generale e acritico che faceva di un desiderio, se c’era, una realizzazione? Mi sembrava fossimo al livello del “tutto andrà bene”, esposto insieme ai colori dell’arcobaleno durante il Covid: un modo per esorcizzare la paura del dolore, della malattia e, appunto, per molti della solitudine.

Quando mi d...

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