Dal Regno Unito arrivano segnali inequivocabili di un crollo del mercato dei prodotti alternativi a carne e latticini. Una dieta che è diventata un'insopportabile ideologia
Attivisti della Peta durante una manifestazione in favore del cibo vegano a Londra, lo scorso novembre (foto Ansa)
È un allarme – se di allarme si può parlare – che negli ultimi anni è stato lanciato già alcune volte, ma che ora è confermato da numeri che, almeno in Inghilterra, descrivono una tendenza chiara: la bolla del veganesimo sta per scoppiare, anzi forse è già scoppiata. Lo aveva scritto il Guardian un mese fa, lo conferma il Daily Mail in questi giorni: i marchi più di moda falliscono e intere linee di prodotti senza carne vengono tagliate.
Il vegano non vende più come una volta
«Le vaschette di gelato da 500 ml di Oatly, vendute nei supermercati a 4,50 sterline, sono l'ultima vittima nel settore vegano», scriveva il quotidiano liberal Guardian a fine maggio. «Nestlé ha annunciato a marzo che avrebbe ritirato dalla vendita nel Regno Unito i suoi marchi Garden Gourmet e Wunda a base vegetale, affermando che i prodotti, inclusa una bevanda a base di latte alternativa a base di piselli, erano "non fattibili" nelle attuali condizioni di mercato. Innocent Drinks, di proprietà di Co...