Merde di tutto il mondo, unitevi!

Di Fabio Cavallari
17 Gennaio 2015
Lettera di un nostro collaboratore bertinottian-tempista, che prende la vicenda degli insulti per il verso giusto (cioè in contropiede, cioè alla Tempi)

fondazione-tempi-hCaro Luigi,
è da un po’ di tempo che non capisco più la tetra, iraconda e bellicosa, vulgata del collettivo laicista. Sai bene che quando non si è più in grado di riconoscere, di intercettare, il seppur flebile legame con la propria vicenda biografica, quando si stenta ad individuare anche solo un rigagnolo che ti possa ricondurre a casa, la tentazione è quella di ignorare, di non entrare neppure in disaccordo. Si abbandona la corrente e si volge lo sguardo altrove, risalendo il fiume.

È quasi un’intima battaglia quotidiana per non farsi rigettare nella mischia chiedendo conto del disastro, della miserrima operazione di analfabetismo perpetuata, di profanazione della genesi umana. Resisto perché ho cose più importanti da fare, che non intrattenermi in una penosa querelle dialettica, tutta incentrata sull’astrazione, sulla pretesa di un intellettualismo spoglio di ragione e di parole dissodate dalla realtà. Preferisco raccontare il vero di uomini e donne alle prese con la sofferenza della vita, della serietà indomita di imprenditori che lavorano senza dar colpa ad altri dei lori insuccessi, insomma di quella verità che il “collettivo” non narra per timore di accorgersi che ci vuole presenza in questa terra, che l’indignazione e la vergogna sono parole nobili, non insulti.

tempi-scritte-omofobiaPoi una mattina ci si sveglia, si apre il sacro graal della disinformazione perfetta, dei follower, del giudizio “postato”, e si scopre che dotti coprofagi hanno sentenziato: “Tempi merde, omofobe e sessiste”. Sono sincero, ho ascoltato anche di peggio. Illiberali, destri, reazionari, neoconservatori, ladri, xenofobi, ultratradizionalisti, misogini, clericali e fascisti. Così ho pensato che quei poveracci erano anche a corto di verve, di quella sana invettiva dissacrante che debbono avere coloro che si aggirano di notte con tanto di spray e palo al seguito.
Poi al posto di incupirmi ed esprimere la solita noiosa, trita e ritrita, “solidarietà contro il vile attacco…” ti confesso, e non me ne volere, che ho sorriso. Eh sì perché non ci potrebbe essere nulla di più congeniale, strategico e perfetto, in termini di comunicazione, per lanciare un convegno. Un’abbondante carica di insulti!

E così ho pensato, l’impensabile. Il mandante di quelle scritte non poteva che essere il direttore Amicone. Uno talmente illiberale e reazionario, che può vantare amicizia all’interno dell’intero arco costituzionale, comprendendo ovviamente forze che sono uscite dalle Istituzioni anni fa e con tutta probabilità non ci entreranno mai più. Uno che si è seduto al tavolo, affratellandosi, con gente di ogni tipo, fascisti, comunisti, delinquenti, pluriergastolani, garibaldini, mazziniani, secessionisti, abortisti, ratzingeriani, atei devoti, devoti e solo atei. Gente a cui non ha mai mancato di precisare il suo pensiero e la sua fede, e che, guarda caso, proprio per questo si direbbero disposti a muoversi per lui, per qualsiasi motivo e contingenza. Un tizio Amicone talmente “merda” che si è permesso di fare scrivere su Tempi un soggetto come il sottoscritto, che, all’epoca dei fatti, militava in un gruppo che si chiamava poco equivocamente Red-Azione (azione rossa), senza mai opporre resistenza o censura, sino al punto di consentire che scrivessi che le nuove Br della Lioce erano riformiste e che il Senator Colombo beccato in Senato a pippare cocaina meritava un elogio (alla follia).

Un tizio, il direttore, talmente sessista che non ho mai visto una redazione con tante donne in età feconda, ed ovviamente fecondanti. Un giornale di “merde” che ha accolto le parole di Pietro Barcellona, quando ancora la conversione era lontana, e quelle di Fausto Bertinotti quando era segretario di Rifondazione Comunista e battagliava con Prodi alle primarie, senza mai tentare di strumentalizzare alcunché.

Un tizio, Amicone, che è stato capace di cercare sistemazione adeguata e protetta, per gente che gli ha distrutto la casa delle vacanze. Un personaggio che ovviamente ha costruito una redazione a sua immagine e somiglianza. Un tizio insomma a cui si possono imputare delitti, castighi e difetti a non finire. E non parlo delle parentesi aperte e mai più chiuse, degli articoli da rileggere almeno un paio di volte per capirci qualcosa, o dei stravaganti cappotti anni ’70. No! Il più grande difetto di Amicone e dei Tempisti, è quell’inspiegabile, arcigna, arcaica, capacità di non perdere la propria essenza, il proprio giudizio, l’origine radicale del proprio “io”, di una fede che non cede ai compromessi della buona condotta e del pensiero dominante.

È un difetto questo che ahimè, i padroni del vapore non riescono a digerire, perché consente a chi ne è preda di discutere con chiunque, di stringere patti amicali con chicchessia, di affratellarsi con l’umano che si presenta innanzi. Si chiama libertà. E questo, per il laicismo dei giustizieri, è un difetto che si fa peccato perché espletato con piena avvertenza e deliberato consenso. E così questa mattina mi sono fatto prendere da una tentazione antica, quella di rispolverare le belle bandiere e di intonare di nuovo i canti rivoluzionari. Non mi avvarrò però del ridondante e suadente “Je suis Tempi”, ma affiderò la mia voce ad uno slogan un po’ più antico e serio, e considerato che “sono una merda anch’io”, allora senza indugi, credo sia proprio giunto il momento di chiamare a raccolta: “Merde di tutto il mondo, unitevi!”.

Fabio Cavallari

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10 commenti

  1. leo aletti

    Quale è l’essenza? E’ Gesù Cristo. Non ci strapperanno la croce.

  2. leo aletti

    Quale è l’essenza? E’ Gesù Cristo, pertanto non ci strapperanno dalla Croce.

  3. maurizio

    Un’annotazione banale(ma,forse,nom troppo)anche in riferimento a quanto accaduto ieri a Milano ma pure,in passato,in altre città-mi riferisco alle Sentinelle in piedi – I casi sono due: o difettano di fantasia o ,semplicemente,di fatto riconoscono che altri,più intelligentemente,sono arrivati prima di loro a fare qualcosa di provocante nella sua positiva e semplice espressione pubblica!

  4. Raider

    Ho spedito un post che mi pareva fosse apparso e invece, non leggo più.
    Comunque, desideravo, in quel post come in questo, esprimere tutta la mia sodlidarietà a “Tempi” per gli attacchi cui è esposta. E’ uno dei pochi, residui spazi internettiani che non è caduto sotto la deriva del politicamente corretto: quanto agli altri media, sono quasi tutti allineati, chi in maniera aperta e aggressiva, chi più sfumata e quindi, subdola al Pensiero Unico come ideologia ufficiale dell’Ue.
    Difendiamo “Tempi” per difendere noi stessi e le cose che ci sono state affidate per conservarle e trasmetterle alle nuove generazioni: la fede, la famiglia, l’amore per la patria italiana e il rispetto per le altrui, la libertà come bene universale. Questi, che erano comun denominatori valoriali, oggi sono un “programma massimo” che dà la misura dell’impegno cui siamo chiamati, ogni giorno, nelle nostre attività, nelle nostre incombenze quotidiane. In questo, “Tempi” ci aiuta: aiutiamo “Tempi.”
    Grazie ancora alla Redazione.

  5. Menelik

    Bell’articolo e belle risposte.
    Mannaggia, se ero vicino Milano ci sarei venuto anch’io, così mi sarei unito anch’io…a…ce semo capiti !

  6. EquesFidus

    Mi limito a citare uno dei miei passi preferiti del Vangelo: “beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.” (Matteo 5, 11-12)

  7. cesare

    non fatevi intimidire…….stanno perdendo consensi e se ne stanno rendendo conto …si rendono conto della totale impossobilita di contrastare cio che e la natura per eccellenza…….”non abbiate paura”

    1. FabioFLX

      Veramente ogni sondaggio dice l’esatto contrario, e comunque non c’entra niente col vandalismo.
      Cioè, praticamente hai buttato delle parole a casaccio.

  8. mara

    L’ atteggiamento delle associazioni LGBT mi ricorda in tutto e per tutto la favola del Re Nudo.
    In pratica sono come i gendarmi del re, che devono imporre a tutti la “verità” (assurda) che il re non è nudo, ma è vestito. Certo con l’ intimidazione e la censura per un po’ ci riescono a tappare la bocca alla gente e mantenere la menzogna.
    Fino a che non verrà fuori un bambino che candidamente dirà qualcosa del genere:
    “Non si possono avere rapporti sessuali fra persone dello stesso sesso… e nemmeno figli”.

  9. pia monforte

    Grazie!

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