
Messico. L’imponente protesta popolare contro il matrimonio gay

Dicono le fonti locali che erano circa 400 mila i messicani che sabato scorso hanno marciato nella capitale Città del Messico per dire “no” all’iniziativa legislativa del governo a favore del “matrimonio egualitario”. In un paese in cui si verifica da decenni «il divorzio tra la fede e la testimonianza pubblica», come scritto pochi mesi fa dal giornalista messicano Jorge Traslosheros, l’iniziativa del popolo della famiglia non è partita dalla Chiesa ma dai laici. E non si tratta di un’iniziativa improvvisata.
LE TAPPE. La battaglia per il matrimonio gay, riaperta quest’anno a maggio dopo che il presidente messicano Enrique Peña Nieto aveva presentato una riforma per la legalizzazione delle nozze fra persone dello stesso sesso, è cominciata nel 2011. Allora il Parlamento del Messico riformò l’articolo primo della Costituzione in difesa dei diritti umani per annoverare fra questi l’orientamento sessuale. Solo tre anni più tardi la Corte Costituzionale si è pronunciata dichiarando illegale la definizione di matrimonio come «unione libera fra un uomo e una donna» contenuta nel codice civile.
RIDEFINIZIONE DEL MATRIMONIO. Già nel 2011, un gruppo di laici ha creato un’associazione, la “Confamilia”, per fare fronte all’emergenza e vigilare sulla libertà di educazione minacciata nelle scuole dall’ideologia gender. L’anno scorso, dopo la sentenza della Corte Suprema, Confamilia ha raccolto 240 mila firme per chiedere la modifica dell’articolo 4 della Costituzione, con lo scopo di esplicitare che il matrimonio è solo fra uomo e donna. Proprio mentre veniva consegnato al Senato un ddl di iniziativa popolare, il presidente ha reso nota la sua volontà di ridefinire la famiglia in senso opposto.
Il 17 maggio, infatti, durante la giornata contro l’omofobia, Peña Nieto ha annunciato la sua ridefinizione: «Il matrimonio è un’unione libera fra due persone per realizzare una comunione di vita nella quale le parti si rispettano e si aiutano vicendevolmente e in modo uguale». Per coerenza, il presidente ha chiarito che a questa modifica ne sarebbero seguite altre in modo da abrogare tutte le discriminazioni anche nell’ambito educativo-scolastico.
OLTRE 1,5 MILIONI DI PERSONE. Di fronte all’annuncio, Confamilia insieme a tante altre associazioni ha costituito il “Frente Nacional por la Familia”, che il 10 settembre ha portato nelle piazze di 125 città oltre un milione mezzo di persone. La protesta è arrivata poi anche nella capitale. Il risveglio di un laicato indebolito dalle leggi degli anni Trenta, che hanno messo a tacere i sacerdoti per anni, ha portato anche la Conferenza episcopale ad appoggiare le proteste: «Il futuro dell’umanità si forgia nel matrimonio e nella famiglia naturale». La Chiesa e i vescovi, come ha dichiarato a Fides il vescovo di Zacatecas, Sigifredo Noriega Barcelò, «vedono di buon occhio questo risveglio della popolazione e lo sostengono, ma non ne siamo i promotori».
La precisazione è giunta dopo che diversi prelati, come il vescovo di Cuernavaca, Ramon Castro, denunciato per il suo appoggio alla marcia, sono stati attaccati in nome dell’articolo 130 della Costituzione (retaggio delle persecuzioni anticlericali) che proibisce ai sacerdoti di intervenire negli affari dello Stato.
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO. La mobilitazione ha un significato storico per il fronte della famiglia, che ha chiesto di incontrare il presidente per «fargli conoscere le nostre preoccupazioni e le nostre ragioni rispetto all’iniziativa di legge». Forse anche per questo, durante l’Angelus di domenica, papa Francesco è intervenuto così: «Mi associo ben volentieri ai vescovi del Messico nel sostenere l’impegno della Chiesa e della società civile in favore della famiglia e della vita, che in questo tempo richiedono speciale attenzione pastorale e culturale in tutto il mondo».
Foto tratte da Facebook
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Ti sbagli, MicheleL.
L’America è stata dentro fino al collo nelle repressione dei Cristeros, fornendo armi al presidente Calles in cambio di facilitazioni nello sfruttamento minerario dei giacimenti messicani.
Calles era un massone di rito scozzese.
L’America ha avuto un atteggiamento molto ipocrita: da una parte ha fatto finta di dispiacersi per i massacri e le esecuzioni di massa degli uomini di Calles, dall’altro ha mercanteggiato aiuti militari determinanti per il presidente in cambio di concessioni minerarie.
In un primo tempo i Cristeros sembravano vincerla questa guerra, poi sono intervenute le armi americane.
Gli Americani sono mercanti, non hanno principi di fondo, non hanno grandi ideali.
L’ordine di deporre le armi venne da Roma…..il buonismo cardinalizio di alcuni.
E da allora partì un programma di esecuzioni di massa.
Non c’entra la droga, non c’entrano i fascisti, nazisti e comunisti.
C’entra l’odio anticristiano dei massoni e le mire colonialiste nordamericane: ecco chi sono state le forze trainanti di quel bagno di sangue.
Favorito anche dal buonismo di alcuni cardinali.
Può fornire delle prove di quanto dice? Il ruolo dei Knights of Columbus è documentato. Oltre ai 10 milioni attuali per finanziare i Cristero, organizzarono in USA oltre 700 seminari per sensibilizzare la popolazione al problema e incontrarono anche il presidente messicano filo-sovietico e filo-comunista Plutarco Elías Calles.
Che gli USA abbiano cercato di trarre qualche vantaggio dal conflitto è possibile, come è possibile che abbiano voluto sostenere il governo per evitare ulteriore destabilizzazione della zona, visto che già Plutarco Elías Calles aveva imposto accordi sfavorevoli sul petrolio.
Ma di lì a dire che sia stata una guerra voluta e organizzata dagli USA in un intento anti-cattolico mi pare piuttosto infondato. C’entra la follia atea e filo-comunista di un dittatore che non fece di certo favori agli USA ma con il quale gli USA cercarono di ristabilire la pace, anche attraverso la mediazione del loro ambasciatore, che pose fine al conflitto anche per il buonismo dei cardinali come dice lei.
Vale anche la pena di far notare che il potere religioso è da sempre in contrasto con quello politico e non è solo la chiesa protestante che ostacola quella cattolica, ma anche viceversa, come in tempi recenti durante il regime fascista o quello di Franco in Spagna, ed è in questa prospettiva che va vista l’azione USA dove nessuno ostacolò l’azione dei cattolici locali organizzati per i Cristero nei Knights of Columbus.
Sul punto storiografico non condivido, pur conoscendo i fatti che elenca motivatamente, il sotterraneo pregiudizio antiamericano di Menelik. È appena uscito un libro che chiarisce la diplomazia vaticana di allora (nessun buonismo, ma risparmiare altre vite). Per quanto riguarda i Cavalieri di Colombo, mi sembra una associazione più recente di quel che fa MicheleL, ma potrei sbagliarmi. Ma a MicheleL dico anche che non è un delitto che cattolici di altri Paesi aiutino i fratelli in proelio quando si tratta di valori autentici. In Messico vedo in corso una nuova, sacrosanta, Cristiada.
Risparmiare altre vite, dici, Felpa?
Ma se il grosso degli ammazzamenti, anzi, chiamiamoli per quello che furono, dei regolamenti di conti, cioè vendette, dei federales contro i Cristeros, avvenne DOPO la “pace”, cioè il disarmo dei Cristeros, disarmo fatto su “consiglio” partito da Roma.
E’ da allora che c’è stato il boom delle impiccagioni e delle fucilazioni dei Cristeros.
Più di qualche Cristero si rivolgeva al Vaticano appellandolo “traditore”.
All’inizio i Cristeros erano contadini, gente robusta, allenata alla sofferenza e alla fatica, ma disorganizzata. Poi il generale Gorostieta trasformò bande di bovari armati di fucili da caccia in un esercito organizzato e diretto con strategia militare, ed i risultati furono evidenti.
Poi tutto ciò venne sciolto per la “pace” e lo “spargimento di sangue” dei “fratelli”, col risultato di aprire la via alle impiccagioni di massa.
Più o meno come se oggi si dicesse ai Curdi di deporre le armi per “non spargere altro sangue fraterno (!!!!!)”.
Guarda caso, ma i pacifisti non hanno mai davanti a sé lo spettro di trovarsi un cappio stretto al collo.
Mi sono accorto adesso:
Gorostieta è l’uomo col cappello nella foto dell’articolo “Cosa fu la Cristiada” di Polvani alla Preghiera del Mattino in alto a destra.
(Chiaramente lui è l’attore che interpreta Gorostieta, quello “vero” morì nella guerra.
L’altro mi pare sia Sanchez, il ragazzetto ucciso di torture e fatto santo).
Scaricate il film che è stato censurato perché molto politicamente scorretto, c’è anche sottotitolato in italiano, e imparate una pagina di storia che i grandi intellettualoni moderni vogliono cancellare.
Non puoi atribuire ad un calcolo vaticano le vendette laiciste, che furono fedifraghe degli Arreglos. Se uno dei contraenti il patto lo rompe unilateralmente, non è colpevole l’altro, ma solo lui. Il Vaticano protesto’ ripetutamente anche dopo il 1937. Contemporaneamente doveva fare fronte anche alla Spagna. La Storia non è mai semplice.
L’associazione dei Knights of Columbus è stata fondata nel 1882. L’aiuto ai cristero è stato più che opportuno, l’azione anti-cattolica del presidente Plutarco Elías Calles fu scandalosa. Il sentimento anti-cattolico sarà ancora presente in Messico, ma va notato che in 100 anni la quota di popolazione cattolica è ancora oltre l’80%.
Dove sta scritto che la gloriosa pagina della guerra Cristera è stata voluta ed organizzata dagli USA?
Uno solo l’ha voluta, il presidente del Messico Calles, la cui appartenenza alla loggia massonica di rito scozzese è indiscussa.
Saresti in grado di fornire le prova che gli USA abbiano favorito (praticamente RIFORNITO, e non di Baci Perugina) al quaida in Afghanistan? E l’isis in questi ultimi anni in Siria-Iraq?
Però, che combinazione !!, quei terroristi avevano lanciarazzi americani in grado di buttare giù un aereo in volo.
Gli uomini di Calles in un primo tempo non se la passavano bene, e tra di loro serpeggiava l’idea che avrebbero perso la guerra.
Poi Calles si rivolge agli Americani, e, guarda che combinazione, sul campo compaiono armi americane che all’epoca erano all’avanguardia.
E subito dopo, le concessioni minerarie ad aziende americane nel nord del Messico.
Tutte combinazioni.
Se urtiamo la sensibilità dei filo-americani (che fino all’altro ieri erano antiamericani, poi dopo le vicende di Mosca degli anni 90 e l’ascesa al potere di un presidente di sinistra a Washington, si sono scoperti filoamericani al punto da sostenere la guerra coloniale siriana), diciamo che Calles, vista la mala parata iniziale, non si rivolse agli Americani, ma ai massoni americani, cioè il vertice della società industriale, finanziaria e politica americana.
Fatto sta che sono intervenuti gli Americani a ribaltare la situazione, e prendere possesso delle “loro” concessioni minerarie del Nord (nello Stato di Chihuaua, mi pare, c’erano parecchie, di metalli. Ci sono ancora adesso le miniere attive).
L’imperialismo russo è andato in frantumi, è rimasto il colonialismo americano.
Ma verrà l’ora anche per quello.
Menelik, quello di cui parla è uno scambio commerciale tra due paesi. Gli USA compravano petrolio (a prezzo più caro di prima) da Calles e lui comprava anche armi per la sua guerra di stampo comunista-ateista. Gli USA avevano interesse al ché la regione non si destabilizzasse, ma di lì a dire che abbiano agito con intenti anti-cattolici mi pare una esagerazione. Se i cristero fossero riusciti a prendere il controllo del petrolio, gli USA avrebbero venduto armi a loro.
La sua analisi mi pare scorretta storicamente. Sul petrolio Calles limitò fortemente il potere straniero sui giacimenti (limite di 50 anni al diritto di sfruttamento e limiti alla proprietà dei terreni) e anche a livello minerario la “Land Law” spezzò i possedimenti dei grandi latifondisti a favore dei contadini e limitò le possessioni da parte di stranieri (tipicamente gli USA).
Nel 1927 il segretario di Stato USA Kellogg denunciò apertamente l”influenza bolscevica in Messico. Non mi pare un quadro di idilliaca intesa, ma uno di chiaro contrasto tra i due paesi.
La sua speculazione di un legame tra Calles e la massoneria USA è tutta da dimostrare, perchè a me risulta l’azione chiara e incontrastata dei Knights of Columbus, mentre al limite mi risulta una piccola azione del Ku Klux Klan (10.000$ attuali contro i 10.000.000$ attuali dei Knights od Columbus) a favore di Calles. Quindi come vede i fatti danno una rappresentazione delle cose piuttosto diversa da quella che sostiene lei.
Lettura, la sua, che non nego in modo totale. Quello che contesto è l’idea che gli USA abbiano promosso e promuovano l’anti-cattolicesimo, magari con una improbabile agenda “lgbt”.
Che barba!
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Che noia!
Se i Cavalieri lo hanno fatto, hanno fatto benissimo e gli vs reso omore. Gli scambi commerciali non proveranno una correlazione diretta del governo americano, ma senza dubbio molti affaristi hanno speculato sulla vicenda. Sulla questione si sofferma la Preghiera del mattino.
ps guardate un film carino che ès tato trasmesso anche all’auditorium San Fedele e al Rosetum comprovvisamente l’inverno scorso” di Luca Ragazzi e Gustav Hofer. Sono veramente due di noi che lottano anche con coraggio contro dei politici ottusi e ipocriti. Non fanno male a nessuno, non volevano neanche figli ma solo fare i “pacs” o “dico” di pidiessina memoria, perché manifestare contro gente così? Sostengono anche il valore della coppia conquistata a caro prezzo (tra l’altro ho saputo che uno dei due è stato pestato da un vicino di casa.. il messaggio con cui mi veniva comunicato recava un “saluti da Roma£” deprimente.. saluti da Roma dovrebbe accompagnare cartoline di coppie di qualunque genere che si baciano davanti a San Pietro simbolo d’Amore).
Che pagliaccia che sei, trollona malefica.
Non si sa se fai più ridere nei panni di michelel o di carolina.
O se fai più piangere.
Sei il clown più triste del web.
io come sapete sono per il matrimonio gay. Meglio della gente in più sposata che della gente in più acida e arrabbiata (che siano omo o etero gli acidi e gli arrabbiati si riconoscono comunque). I gay anzi forse attualmente sono gli unici che ci tengono al matrimonio.. gli altri lo ritengono ormai un’inutile zavorra. Il Papa in alcuni suoi libri (io ne ho letti 4 suoi, mi sembra che qui si possa citare l’intervista con il gesuita don Spataro) ha detto che non gli importa poi molto delle tendenze sessuali delle persone. Adesso, le tendenze sessuali e l’idea di famiglia sono cose piuttosto diverse.. Però insomma ecco.. non mi aspetto niente, prego e basta, ma l’idea di tolleranza nel 21° secolo dovrebbe essere importante, anche perché bastano già le culture mafiose o di estrema destra o di estrema sinistra a diffondere non il matrimonio eterosessuale, ma l’idea dell’uomo macho. Non c’è alcun bisogno che lo difenda il Papa.
Il Papa, in realtà, fin da quando era arcivescovo è sempre stato duro sul fatto che quello gay non è un matrimonio e che quella gender è puro ciarpame ideologico.
Ovviamente, come per la Colombia, la colpa è dei messicani che non sono “evoluti”.
Nel primo caso lo dicevano i rapporti di Amnesy International, qui il problema è “laguerradelladroga”.
Che ci siano colombiani e messicani che, pur in mezzo ai tanti loro problemi, espongano con chiarezza una loro visione del mondo appare intollerabile. Ma giusto perché questa visione non coincide con il mainstream.
Nonostante la massoneria sia al governo messicano ormai da oltre un secolo e’ del tutto evidente che a forte di una imposizione elitaria di qualcosa di antropologicamente assurdo come il “matrimonio gay” il popolo si ribella. Infatti come osserva MicheleL, occorre una strategia più graduale e costante – e quindi subdola – per un efficace lavaggio di cervello massmediatico che aumenti il grado di “civiltà” dei messicani, così che un giorno possano aspirare a raggiungere i livelli di Scalfarotto e la Cirinna’. Purtroppo in Messico non c’è il festival di San Remo.
Come ho scritto, sono d’accordo che in questo caso ci sia una strategia politica e per una volta il vantaggio politico coincide con qualcosa di umanamente giusto: il riconoscimento di un affetto utile ai fini sociali perchè fondante una famiglia (due persone senza legami di sangue con un legame con doveri che lo rendono affidabile in prospettiva a tutti).
Di subdolo non c’è nulla nell’introduzione progressiva dei diritti per le coppie gay, serve semplicemente a far notare che introdotte, non fanno piovere fuoco, tramutare acqua in sangue, far arrivare le locuste e soprattutto non fanno il gioco dei narcos, contro i quali in Messico non si può di certo manifestare come contro gli omosessuali…
“…il riconoscimento di un affetto utile ai fini sociali perchè fondante una famiglia…”
E, naturalmente, non spieghi perché se l’affetto “fondante una famiglia” fosse tra tre o trenta non sarebbe ugualmente (o anche di più) “utile ai fini sociali”.
Naturalmente.
Poichè anche la dottrina cattolica ammette il matrimonio per dei 60enni, quindi ovviamente non più in età fertile, ma per il mero legame, utile solo a fini sociali.
Allora la domanda che lei pone la deve porre a sé stesso, visto che vale perfettamente anche nel caso eterosessuale, ed è un assurdo pretesto sollevare la questione contro le unioni omosessuali.
Obiezione che lei conosce benissimo e a cui non ha mai risposto.
Come rovesciamento della questione sei un campione: infatti ti costringi a fare riferimento alla “dottrina cattolica”, che peraltro non conosci: “l’utilità” del matrimonio cattolico “ai soli fini sociali” è una tua invenzione (o, più probabilmente, una delle tue ennesime bugie).
A meno che tu non trovi un passo della dottrina dove questo è messo per iscritto e in chiaro…
Se poi vuoi spiegazioni sul significato del matrimonio cattolico puoi sempre fare un corso di catechismo.
Chiarito questo, non si comprende perché aneli a farvi riferimento.
Usa la logica:
1) Hai fatto un’affermazione chiara: l’unione di due persone si inquadra nel “riconoscimento di un affetto utile ai fini sociali”
2) ti è stato chiesto perché non potrebbe essere “utile ai fini sociali” anche il riconoscimento dell’affetto nell’unione di più di due persone.
In questo discorso, cosa faccia o decida la Chiesa Cattolica non c’entra un fico secco.
Obiezione che conosci benissimo e a cui non hai mai risposto, se non tentando di divagare.
Lei è contro l’unione tra 60 enni (o 70 enni, o 80 enni) eterosessuali?
Se non lo è, mi spiega quale è la sua utilità e perchè in base a tale utilità non ammettiamo anche l’unione tra 3, 4, o 10 sessantenni?
Ora prenda questa spiegazione (se ce l’ha) e mi dica perchè non varrebbe anche nel caso omosessuale.
Io non giro nessuna questione, è lei che ne pone una pensando che sia attinente al caso omosessuale, mentre non lo è affatto, poichè attinente a ogni unione in cui non sia prevista o possible la procreazione diretta.
Forse perché due ottuagenari rincoglioniti ma maschio e femmina sono più mamma e papà di due pervertiti barbuti?
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Caspita che argomentazione! 🙂
Ovviamente non lo sono, per il semplice fatto che non ragiono in termini di “utilità sociale” come fai tu, e lo avevo già detto in premessa.
Il matrimonio cattolico ha la sua premessa fondante (conditio sine qua non) sull’amore che lega i coniugi, simbolo dell’amore di Cristo per la sua Chiesa, aperto alla procreazione e all’accoglienza della vita e all’educazione della stessa, nel rispetto della natura biologica che Dio ha assegnato a ciascuno dei coniugi (che arrivino o meno i pargoli e che sia abbiano 20 o 200 anni, non fa differenza).
Trovi tutto nel Catechismo della Chiesa Cattolica (parte II, articolo III).
Ora non venirmi a dire che è la stessa cosa per le unioni omosessuali: ti ricordo che altre volte hai detto che il “loveislove” è una cretinata.
Ma vedo che anziché rispondere direttamente alle tue affermazioni, cerchi ancora una una sponda perché non hai alcunché su cui appoggiarti.
Hai fatto un’affermazione chiara, e su quella ti è stata posta una domanda altrettanto chiara. Rispondi e basta, senza menare il torrone con quello che pensano gli altri. E’ così difficile?
Non vedo nulla di ovvio nel suo discorso. La sua spiegazione Sebastiano non si applica al caso omosessuale solo per un dogma. Non c’è in fatti ragione per sostenere che l’unione di due 80enni sarebbe più naturale di una omosessuale, salvo ricorrere a dogmi.
Dogmi che non hanno sponde, altrimenti non sarebbero tali. Quindi, mi permetta, quello senza sponde è lei, perchè nel dibattito con un musulmano che pretende la poligamia, lei gli contrappone il Catechismo della Chiesa Cattolica (parte II, articolo III) e ovviamente nessun dialogo è possibile, perchè lui le risponde con la Sunna.
Io invece contrappongo un fattore di utilità sociale; è la società che decide in un dibattito onesto, dibattito che è essenziale alla pacifica convivenza democratica. Le persone così si convincono con i fatti, non si vincono con l’imposizione di un dogma.
Oppure si può avere fede e fare come dice lei, o l’islamico, e sperare che vado tutto per il verso giusto. Poi si scopre che la biologia e l’umanità non è proprio compatibile con il pregiudizio verso l’omosessualità e le cose scricchiolano. Le teocrazie hanno fatto il loro tempo e dimostrato i loro limiti e se lei dee ricorrere ad un dogma per avere ragione il problema lo pone lei, non chi è disposto al dialogo.
Il dogma è tutto tuo: infatti non hai ancora spiegato quale sarebbe l’utilità sociale di un matrimonio gay e perché tale utilità verrebbe meno se a sposarsi fossero in tre o in trenta.
Inoltre, nel caso del musulmano che, approvata la legge delle unioni civili, rivendicava la poligamia, non avete un bel nulla da contrapporgli seguendo la vostra stessa logica.
La biologia, peraltro, dice l’esatto contrario di quello che andate mistificando: per fare i figli ci vogliono sempre un uomo e una donna.
Sull’altra domanda, visto che ho letto solo ora (e qui) i titoli che hai citato (mini lenzuolata, ma te la passo), mi prendo un po’ di tempo per valutare se in quei testi c’è scritto davvero che “…la natura ha evidentemente previsto l’omosessualità o si sarebbe rapidamente estinta…” o se anche stavolta è una tua boutade.
Me l’immaginavo che finiva così:
lo studio che citi (riassumo brevissimamente) dice che:
“è stata riscontrata una regione della mappa genetica del cromosoma X denominata Xq28 sul cromosoma sessuale X comune a tutti i soggetti omosessuali. La situazione è esattamente come avevamo previsto, e cioè è emerso un meccanismo multigenico, infatti è stato scoperto da Sanders un altro fattore nell’autosoma 8, se si fosse trattato di un meccanismo unigenico si sarebbe andati incontro ad un fenomeno di estinzione o di fissazione” (sta parlando dell’AUTOSOMA, non dell’omosessualità in generale).
Tant’è che, in un intervista, alla domanda: “La presenza di questo gene significa che nel momento che un individuo ne è portatore svilupperà necessariamente un comportamento omosessuale?”
Camperio risponde:
“SU QUESTO PUNTO SIAMO STATI SEMPRE CHIARI: L’OMOSESSUALITA’ NON E’ DETERMINATA GENETICAMENTE MA INFLUENZATA”
Ma il nostro eroe ne ha dedotto, qui e altrove, che:
“la natura ha evidentemente previsto l’omosessualità”
“l’omosessualità è naturale e SANA” (perché abbia avuto bisogno di aggiungere l’aggettivo non si sa)
“i genitori omosessuali hanno migliori capacità genitoriali” (o concetto simile)
e altre barzellette via discorrendo.
Sulla poligamia, smentisce se stesso: non chiarisce perché se è permesso a due persone unirsi per originare un “fattore di utilità sociale” (e questa è l’UNICA motivazione), non sia permesso farlo anche a raduni di più persone (Galasi e le Famiglie Arcobaleno lo dicono apertamente, ma immagino che siano il solito “spaccato”).
Continua a contrapporre (perché ha bisogno della similitudine per altro) il matrimonio dimenticandosi che, anche a prescindere dal matrimonio cattolico (che è ben altro da quello che lui pensa), il suo status godeva del riconoscimento sociale di ambiente adatto a GENERARE e TUTELARE i figli (propri o adottati), garantendo loro un ambiente di crescita equilibrato e aperto all’EVIDENZA delle differenze biologiche sessuali (e qui non mancherà di allegare il lenzuolo delle indagini – anche via twitter – fatte tra compari che si chiedono se sono felici).
Si inalbera quando gli si dice che il matrimonio omosessuale è per definizione contro natura, ma dimentica che finora due uomini o due donne non si sono mai messi incinta (l’anatomia e la biologia contano pure qualcosa) e che il figlio (per il quale devono passare al market) ha il diritto di crescere, conoscere e vivere con coloro che lo hanno generato. Qualunque altro accidente disgraziato della vita (genitori morti prematuramente, adozione da parte di terzi per infertilità della coppia, ecc.) non comporta l’abuso di negargli legalmente questo diritto, facendogli credere che mamma e papà sono “concetti antropologici” interscambiabili e che “l’importante è che qualcuno si prenda cura di lui”.
Comincio a credere che se anche AndreaUdt si è stufato di controbattere con argomenti logici, una ragione ci sarà.
Redazio’, se però uno risponde (e ci mette impegno e tempo) e poi buttate tutto nel cesso (non una ma più e più volte), gli fate passare la voglia.
Sarà contento MicheleL, che ha faccialibro a disposizione e può bypassarvi.
Bah…
Francamente mi sono stufato. Questo filtro da osteria e una moderazione che sembra un colabrodo al rovescio (a volte fate passare messaggi al limite della denuncia penale ma bloccate per giorni o cestinate direttamente risposte pacate e non offensive) va cambiato con urgenza.
Stabilite per esempio la registrazione obbligatoria e, se volete eliminare la spazzatura, regole per il ban (temporaneo o permanente). E finito il chiasso.
E’ certamente vero che lo spazio che Tempi.it mette a disposizione è un luogo unico di libertà nel web (e basta vedere quanto ne date a chi interviene solo per provocare, nei siti dell’altra sponda si viene insultati e bannati istantaneamente – provare per credere – anche per domande innocenti), ma l’andazzo di scrivere a vuoto sta diventando insostenibile.
Non vorrei meditare l’inevitabile adieu.
Quando sono presi in castagna tirano tutti fuori il “dogma”
E quale sarebbe il “dogma” nella fattispecie di cui sopra?
Quello che per fare un figlio ci vogliono un maschio e una femmina?
Allora basta che un papa stabilisca ex cathedra che la copula di due barbuti (o di due barbute!) genera figliolanza perché la natura s’adegui prontamente.
@MicheleL
E’ proprio questo il punto: non tutti gli affetti sono utili ai fini sociali, e anche quelli che lo sono vanno valorizzati in base alla loro capacità di contribuire all’utilità sociale. Chi è coinvolto in affetti che mettono al mondo sei figli e chi in affetti che ne producono zero, per esempio, contribuisce in modo diverso; chi prova affetto verso persone dello stesso sesso può darsi che stia bene e sono felice per lui, ma è evidente che ciò non ha una oggettività tale da poter essere considerata alla stregua di un matrimonio che valorizza la differenza tra uomo e donna.
Il Messico ha una lunga e consolidata tradizione sia di vessazione e sterminio dei Cristiani, appoggiato dagli Stati Uniti che hanno da sempre mirato ad allungare le mani sulle risorse messicane come è loro abitudine, sia di lotta aperta di questi ultimi (i Cristeros).
Sarà una lotta durissima, non si sa come andrà a finire, ma una cosa si può dire sin da ora: che la resistenza sarà molto dura.
Il fronte Cristiano ha la forza del popolo ribelle, quello dei fautori della ridefinizione di famiglia conforme ai dettami lgbt, ha massicce iniezioni di denaro dai potenti della Terra che premono ai loro confini settentrionali.
Qui abbiamo una lotta tra il potere della finanza contro il popolo.
dire che il matrimonio gay è una azione contro natura sarebbe una ovvietà, ma oggi vi sono persone come il sig Galasi che hanno il cevello e l’anima da tutta altra parte, probabilmente è anche di sinistra, ovvero il peggio del peggio della umanità 2016 sul pianeta
Dire che il matrimonio gay sarebbe un’azione contro natura significa non conoscere la natura, ma soprattutto l’uomo. Pregiudizi come il geocentrismo, che i secoli non hanno mai reso vero. Arroganti pretese contro i sentimenti altrui basate su colossali pregiudizi e oggi palesi errori (v. ricerca in biologia, antropologia e psicologia).
Non mi meraviglia una simile idea da parte di chi pensa che il dibattito destra-sinistra che contrappone sostanzialmente due metà del mondo veda “buoni” e “cattivi”: una pretesa che ricorda tristemente totalitarismi ideologici del secolo scorso, con in più l’assurdità che chi si propone di cancellare idee diverse dalle proprie si atteggia a fare la vittima quanto gli si fa notare che non è accettabile farlo.
Certo Michelel è molto naturale usare gli orifizi al contrario, soprattutto per procreare !
Naturale che da un innaturale come te non si poteva che avere un commento contronatura!
Lei ragioni pure con l’orifizio, non stupisce che non capisca che la natura ha evidentemente previsto l’omosessualità o si sarebbe rapidamente estinta. E questo non lo dico io, ma lo dicono i biologi.
Poi quando vorrà essere meno ipocrita, faccia i conti con le mamme-coniglio cui si riferisce il suo Papa e capisca che la vita gira intorno all’amore, non agli orifizi e che a 7 miliardi via per 8 non è che procreare sia proprio una priorità mentre lo è prendersi cura delle nuove generazioni, tutti assieme.
“…la natura ha evidentemente previsto l’omosessualità o si sarebbe rapidamente estinta…”
Questa è interessante. Da dove deriva cotanta incrollabile sicurezza, sottolineata dai due avverbi?
Quasi dimenticavo: stiamo parlando della natura umana, beninteso.
Tanto è inutile! Il Gigiot è incapace di dar segno di assimilare il concetto elementare di “contro-natura”. Ogni volta che qualcuno glielo vuole fare entrare in testa egli si mette a fare il (finto) tonto che viene da Marte. 🙂
E poi si indigna se non lo si prende sul serio. 🙂
Camperio-Ciani, Andrea, Francesca Corna, and Claudio Capiluppi. “Evidence for maternally inherited factors favouring male homosexuality and promoting female fecundity.” Proceedings of the Royal Society of London B: Biological Sciences 271.1554 (2004): 2217-2221.
Schwartz, Gene, et al. “Biodemographic and physical correlates of sexual orientation in men.” Archives of sexual behavior 39.1 (2010): 93-109.
Questo dicono i biologi (due lavori rappresentativi)
Ciani è di Padova, il suo lavoro lo trova commentato anche in diversi siti in italiano.
La sua risposta, Sebastiano, con i riferimenti del caso, è in moderazione da alcune ore. In caso di difficoltà tecniche (immagino un filtro automatico, perchè non sono altro che riferimenti scientifici) troverà più tardi la risposta nella sezione Facebook.
Le faccio semplicemente notare che nessuno scienziato autorevole sostiene che l’omosessualità sia “contro natura”, beninteso quella umana.
No, caro, non sono (e non voglio essere) su faccialibro.
Rispondi qui, grazie.
E soprattutto rispondi sul merito specifico della tua affermazione e della mia conseguente domanda, non girare a zonzo come sei solito.
Se la redazione non sblocca il messaggio lo potrà leggere nella sezione facebook, potrà rispondermi qui, non ha bisogno di essere registrato.
Nel messaggio troverà i riferimenti a studi che dimostrano come l’omosessualità sia naturale e abbia concrete basi biologiche. Riferimenti per altro che già ho dato in passato.
Nell’attesa, la invito a rispondere sotto, sulla questione della poligamia, con la speranza di chiarirla una volta per tutte.
Su faccialibro riportato qui sopra non leggo nulla.
Ma sono un tipo paziente, aspetterò (sperando che non sia la replica della lenzuolata dei sondaggi fatti da amici dei gay a famiglie gay, ai quali si chiede se sono contenti).
La risposta sull’altra questione l’ho data ma è in moderazione, sono ancora in attesa della tua (quella vera, non quella che gira intorno).
A quest’ora posso assumere che la redazione non abbi avuto tempo per smistare il mio messaggio. Credo che il messaggio non sia passato per qualche carattere anomale nei riferimenti scientifici che contiene.
Lo trova nella sezione facebook, come anticipato. Può rispondere qui, dove le risponderò anche io.
Camperio-Ciani, Andrea, Francesca Corna, and Claudio Capiluppi. “Evidence for maternally inherited factors favouring male homosexuality and promoting female fecundity.” Proceedings of the Royal Society of London B: Biological Sciences 271.1554 (2004): 2217-2221.
Schwartz, Gene, et al. “Biodemographic and physical correlates of sexual orientation in men.” Archives of sexual behavior 39.1 (2010): 93-109.
E sono solo due dei lavori che si possono citare, ma piuttosto significativi (e non di “attivisti”, oltre ogni dubbio)
Il ruolo dell’omosessualità è quindi da inquadrarsi in una non banale ma evidentemente efficace strategia naturale (pena l’estinzione della caratteristica), che passa attraverso la prolificità delle femmine del nucleo familiare i cui figli beneficiano della presenza di un numero proporzionalmente maggiore di adulti che se ne prendono cura. Il che spiega anche la qualità genitoriale degli omosessuali.
Liberi di non crederci, ovviamente, ma questa è scienza, non dogma, quindi in mancanza di prove contrarie e per elementare buon senso sarebbe da evitare di sparlare di “natura”, quando è sostanzialmente unanime il consenso nella comunità scientifica sul tema.
Perché mischi la prolificita con l’ereditarietà naturale, alludendo impropriamente all’utero in affitto? E dove gli omosessuali sarebbero genitori migliori, se gli psicologi seri sono unanimi a dire che serve un padre ed una madre per l’ equilibrio psicofisico? Dietro questi incartamenti nascondi che gli studi che citi sono carta straccia. Non si può negare la verità: omosessualità può essere tollerata socialmente, ma non può essere la norma, non può sostituirsi ad una famiglia naturale, non può e non potrà mai essere famiglia.
Legga il lavoro di Camperio Ciani, sulla fertilità nelle famiglie di omosessuale (i loro parenti di sesso femminile). L’utero in affitto non c’entra nulla.
Inoltre non ho mai scritto che gli omosessuali siano genitori migliori degli altri e le faccio presente che gli psicologi sono unanimi nel dire che a un bambino servono genitori amorevoli e non per forza di sesso diverso (APA, AAP, NSWA, ’Ordine degli psicologi italiani e per l’Associazione italiana di Psicologia). A che psicologi fa riferimento lei?
Gli studi che cito non sono “carta straccia”, ma pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Le stesse riviste che permettono di sbugiardare ciarlatani come il caso Stamina.
Sta a lei dimostrare, il contrario e mi dispiace, ma la sua mera opinione vale quanto la mia, ovvero molto poco se non supportata da dati verificabili.
L’omosessualità non deve essere solo tollerata, perchè non c’è nulla da tollerare non rappresentando essa un problema sociale. La contrapposizione tra famiglie non esiste, è una invenzione degli omofobi.
Hai parlato di “qualità genitoriale”. Non vi conviene buttarla sul genetico, è una via che vi è gia scoppiata in mano, perché può condurre a considerarla una malattia. Nessuna contrapposizione tra famiglie: di famigliacne esiste solo una, l’altra è una scimiottatura perversa.
Veramente sta a loro dimostrare che siano scientifici. Cosa che non capisci come dimostra il paragone col caso stamina.
Per ora abbiamo una collezione di psicosondaggi sui genitori, sbilanciata su omogenitorialità lesbica campioni di convenienza e il buio sugli adulti cresciuti in contesto omogenitoriale fin dalla nascita. Con set di test psicometrici limitati alle sole aree che interessano i solerti attivisti.
Rimane poi il fatto che non capisci, come dimostri in questi e altri commenti, la differenza fra correlazione statistica e causa/effetto.
Sarei poi curioso di sapere se hai veramente letto il lavoro di Camperio visto che lo citi a mani basse.
Su quel lavoro io alzo le mani, le competenze richieste per leggerlo con MINIMA cognizione di causa sono altissime, fuori dalla mia portata.
Insomma, l’hai letto o no DIRETTTAMENTE?
Fra le altre cose Camperio e’ stato intervistato dal tanto detestato (da te) “ufologo”.
Letta l’intervista?
Letto Direttamente? Stai fresco, per lui conta solo che: gli studi siano “autorevoli” e portino l’acqua al suo mulino (anche quando non ci capisce una mazza e corre il rischio che non dicano esattamente quello che lui pensa; l’importante è “citare”, mica capire).
Dico solo questo nella speranza che lo pubblichino: la mia risposta, su questo e sull’altro tema, è finita per tre volte nel cestino della redazione: mi sono abbastanza rotto le scatole di passare il tempo a scrivere risposte che non vengono pubblicate. E non mi salta neppure in testa l’idea di iscrivermi a faccialibro solo per compiacere il gusto della polemica ad oltranza senza argomenti logici del lenzuolatore.
Mi sono proprio stufato.
un autorevole santificazione di Camperio-Ciani e compagni scommetto che esisterà pure per il cannibalismo, l’omicidio, la pedofilia e il furto, nessuna attinenza con l’omosessualità, variante “naturale e innocua della sessualità ma solo per denunciare che esistono studi per tutti gli usi.
“Il che spiega anche la qualità genitoriale degli omosessuali.”
????????
Io non ho trovato riferimenti alla ” qualità genitoriale degli omosessuali ” nel lavoro di Camperio.
Ma posso sbagliarmi.
L’ appoggio del Papa alla manifestazione messicana,
mi crea un po di confusione………
Per chi non conosce il Papa.
In un paese con gravi problemi sociali come il Messico (la “guerra della droga”) è comprensibile che la popolazione si coalizzi contro un capro espiatorio. Peccato che questa ipocrisia non serva al paese. Un lotta fratricida fa il gioco di chi prospera dietro a problemi mai affrontati e che, se mai questa lotta fosse “vinta” contro una minoranza innocua, saranno ancora più lontani dalla soluzione, nella narcotizzante illusione che si sia già fatto “qualcosa” per la nazione.
D’altra parte dubito che un paese come il Messico abbia la maturità culturale e politica per una cosa come il matrimonio egalitario. Meglio sarebbe stato procedere per gradi, ma penso che come gli oppositori siano ipocriti, lo siano anche i promotori: politicanti che per non affrontare i veri problemi si dedicano a forzare progressi quando non ve ne sono le premesse (e.g. “esportare la democrazia” in paesi che per la loro storia non sono in grado di sostenerne i requisiti).
Un pasticcio in cui non ci sono vincitori, ma solo vinti.
Forza MicheLel, che con i tuoi divertenti commenti aumentiamo gli omofobi!
I finti tolleranti, Antonio, non servono ad altro a rallentare il raggiungimento della pacifica convivenza. Sono tolleranti sono quando si fa come dicono loro, altrimenti…
Alla fine il nodo dell’omofobia salta fuori, quindi meglio prima che dopo.
Prenda ad esempio l’Andrea UDT qui sotto. E’ passato in poche settimane da sedicente mangiapreti aperto al dialogo a attivista multi piattaforma mangia(coi)preti. Messo di fronte ad una reale disponibilità al confronto, resosi conto della fragilità dei suoi argomenti, si è radicalizzato.
Io preferisco un dibattito onesto, piuttosto che l’ipocrisia, ed è meglio che l’intolleranza sia palesata piuttosto che malcelata.
MicheleL, oltre che omofobo e transomofobo sei pure razzista.
Tranquillo, qualche tuo collega esperto di “panini transomofobi” prima o poi ti rieducherà con apposita scalfar8ttata.
E poi? Sono troppo caldo e il global warming è colpa mia? 😀 Che ne direbbe, invece di lanciare accuse assurde, di discutere con civiltà?
Se lei fosse onesto, noterebbe che nel mio messaggio c’è una chiaro sottinteso che non si forzano i cambiamenti nella società, ma si agevolano. In questo senso la Scalfarotto sarebbe una legge fatta per urgenza, non per opportunità.
MicheleL…
“In un paese con gravi problemi sociali come il Messico (la “guerra della droga”)è comprensibile che la popolazione si coalizzi contro un capro espiatorio.
A me pare che il popolo messicano, anche quello cattolico (sebbene spesso vittima dei problemi di cui sopra, vedi sequestri di sacerdoti et simili), scende in piazza per difendere dei principi e dei valori sacrosanti.
Altro che capri espiatori.
Non ti fa strano che una manifestazione di 1 milione e mezzo di cittadini venga del tutto ignorata dai media ufficiali? non ti mette una pulce nell’orecchio?
Detto ciò, io trovo assurdo che “In un paese con gravi problemi sociali come il Messico (la “guerra della droga”)” il governo occupi il suo tempo e risorse per legiferare sui matrimoni gay.
Del resto in Italia abbiamo la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e chi più ne ha più ne metta, ampie zone della nazione sono ad alto rischio sismico, altrettante parti del territorio necessiterebbero di interventi di sistemazioni idrogeologica, mi fermo qui nell’elencazione dei problemi. In questa situazione il parlamento è stato bloccato per mesi con le unioni civili (legge Cirinnà/Renzi/Alfano) e i media erano “monotematici” e monodirezionali. Aspettando le discussioni su matrimoni gay, uteri in affitto, adozioni gay ecc ecc, ora mi pare si discuterà di droghe leggere. Ovviamente chi dissentirà e dirà che ci sono altri problemi in Italia rispetto alla legalizzazione della droga, sarà accusato di benaltrismo, di cercare capri espiatori e colpevolizzare una pianta.
Che un valore sia imponibile al prossimo condizionando come vive la sua vita e le relazioni che gli altro hanno con lui non affatto sacrosanto, ma capisco il suo punto.
Ed è dunque allora “sacrosanto” anche non ammazzare gente a migliaia, come fanno i narcos, ma contro essi -che attanagliano il Messico- non si assiste ad analoghe iniziative.
Che il Messico abbia altre priorità siamo d’accordo ed entrambi, sia il governo che il cattolici, dovrebbero focalizzarvisi.
Ricordando che le unioni omosessuali si approvano in un un pomeriggio e nessuno è costretto a sposarsi, quindi riguardano la libertà del prossimo, non del cattolico.
E questo è vero anche per l’Italia, dove l’ostruzionismo alla legge Cirinnà è stato un inutile perdita di tempo, ma tant’è, e a destra si è persino perso tempo per pretendere di levare dalla legge l’obbligo di fedeltà, come se obbligare qualcuno a non giurare fedeltà possa essere una cosa positiva. Veda lei certi politici dove hanno perso il loro tempo…
A parte che sapevo che dare del Lei in internet era considerato scortese…ma vabbè…
Cmq..Ti informo, che un valore è inevitabilmente “imponibile” ad altri, per il fatto che non siamo delle monadi, ma dei cittadini che convivono con altri. Infatti, chi si è battuto per il matrimonio gay, partendo dal “principio” che anche i gay devono sposarsi, ha scritto una norma in cui prevede che a sposarsi possano essere solo 2 persone, vietando di fatto di farlo ai poligami. Lo stesso trattamento è stato riservato ai consaguinei ecc. Come vedi, la difesa del principio, secondo te giusto, secondo cui una coppia gay deve sposarsi, inevitabilmente si “impone” su altri cittadini.
Se ammettessimo che tutti possono sposarsi, benissimo. Questa decisione si “imporrebbe” sulle famiglie che si vedrebbero paragonate a formazioni sociali che non lo sono, e trattate (anche economicamente) nella stessa maniera.
Che sia giusto o meno, mi interessa relativamente. Il fatto è che ciascun principio, una volta difeso e trasformato in legge, genera degli effetti per tutti.
Detto ciò, mi “intrippa” la tua tesi.
Quindi se qualche governo, sommerso da problemi gravissimi (mafia, terremoti ecc), occupa gran parte del suo tempo su di un problema obbiettivamente marginale e di fronte a tale comportamento governativo intervengono dei democratici dissidenti, manifestazioni di centinaia di migliaia di cittadini e vari critici (spesso neppure cattolici), i quali difendono alcuni principi (magari non condivisi, ma meritevoli di rispetto in una discussione democratica – altrimenti instauriamo una dittatura del pensiero unico e facciamola finita) e/o fanno notare l’impellenza di altre questioni più importanti, il problema sarebbero i dissidenti democratici.
Stiamo messi bene.
Se ci pensa si renderà conto che l’uso del “lei” su internet è scortese solo se si presume che la discussione avvenga in un clima di comunità e amicizia. Clima che io non escludo, ma qui -noterà- non è quello che mi viene riservato. Preferisco dunque evitare che l’eccessiva confidenza venga percepita come mancanza di rispetto da parte mia o eccessiva vicinanza da parte dell’interlocutore.
Ciò detto, io considero che la democrazia non imponga nulla a nessuno, nel senso che se non si è d’accordo si fa come stiamo facendo noi, si discute, ci si informa se una cosa non la si sa, e si giunge ad un accordo. La norma è spiegata alla minoranza, non è “calata dall’altro perchè di sì”. L’importanza della laicità è infatti anche questa: ribadire il diritto della minoranza di avere una spiegazione e al tempo stesso da parte della maggioranza l’apertura alla possibilità di cambiare idea. Questo non è vero nel confronto tra religioni, che si basano su dogmi, quindi non c’è nulla da discutere.
“Dio ha previsto che sia uomo e donna, e basta”, mentre poi facendo ricerca ci si rende conto che la natura ha piani molto più raffinati di quanto non appaia, che il sole non gira intorno alla terra come si è creduto per millenni, ecc.
In questo senso il problema come noterà, non sono i dissidenti democratici, ma il fatto che non siano affatto democratici, perchè anche quando ci fosse una maggiorana netta in contrasto a loro, non lo accetterebbero. E non staremmo messi bene affatto, non crede?
“Dio ha previsto che sia uomo e donna, e basta”, mentre poi facendo ricerca ci si rende conto che la natura ha piani molto più raffinati di quanto non appaia, che il sole non gira intorno alla terra come si è creduto per millenni, ecc.”
Crederemo ai “metodi raffinati” della natura quando due barbuti andranno a letto insieme e, al netto delle provette, della chirurgia e di altre diavolerie tutto fuorché “naturali”, uno dei suddetti barbuti rimarrà incinta.
Fino ad allora gli ubriachi di favole ideologiche continueranno inesorabilmente a sbattere il muso sul semaforo della realtà.
x quanto riguarda il tu/lei, io continuo a darti del tu perchè credo sia più rispettoso. Mi piacerebbe facessi altrettanto. Ad ogni modo fai come vuoi, sul serio. Non è questo l’importante. Altrimenti ci diamo del voi e morta là 😉
“Ciò detto, io considero che la democrazia non imponga nulla a nessuno, nel senso che se non si è d’accordo … si giunge ad un accordo.”
Falso. Quante leggi perfettamente democratiche e totalmente legittime sono state decise da una maggioranza e hanno lasciato una minoranza, più o meno ampia, in totale, completo e informato dissenso? pressochè tutte.
Certo in un mondo ideale, ogni regola dovrebbe essere decisa grazie all’unanimità e tutte le persone dovrebbero puntare al bene e giungere, infine, ad un accordo soddisfacente per tutti. Nella realtà questo invece è impossibile.
Certo se poi nella realtà, pur di raggiungere l’unanimità si impone il silenzio delle minoranze, ci si allontana dal mondo ideale e si piomba nella dittatura.
Detto questo, la democrazia non significa che le minoranze e/o le maggioranze non rappresentate, devono accettare tutte le cose proposte dal governo. L’importante è che rispettino la legge (ferma restando l’obbiezione di coscienza) e, se lo ritengono opportuno, propongano il cambiamento.
Ti faccio notare che i dissidenti democratici si sono limitati pacificamente, legittimamente in maniera autorizzata a scendere in piazza per esprimere un loro pensiero. Pensiero tra l’altro condiviso dalla nostra Costituzione e dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. L’aver manifestato pacificamente, inoltre, rispecchia in pieno e nel concreto uno dei principi fondamentali della nostra costituzione, il diritto a manifestare.
Quindi, torno a ripetere, se la semplice manifestazione pacifica di un’opinione fa si che chi la compie sia definito non democratico, allora stiamo messi proprio bene. Il problema infatti è molto grave, in quanto non credo si vada molto distanti se il semplice fatto di esprimere un’opinione diversa dal pensiero unico fa scattare la censura e la definizione di antidemocratico.
In attesa della redazione, trova la mia risposta nella sezione Fecebook.
P.S.
Se vuole che passiamo al “tu” non c’è problema, ma penso che per entrare in tale sintonia dovremmo fare entrambi uno sforzo. Se vuole farlo, può scrivermi (michele-elle CHIOCCIOLA hmamail.com ).
Se mi scrive, mi avvisi, non controllo molto quella casella, in quanto essendo pubblicata è intasata da spam quotidianamente.
Michele elle chiocciola hmamail che sta per HIDE MY MAIL ovvero mentre io usufruisco di un servizio gratuito che mi para le terga voi tonti provate a scrivere con la vostra mail personale a un esaltato paranoico e vedrete cosa vi capita.
Se non altro l’illuminante (nel senso di lampeggiante) commento di Gigiot ha il pregio di contenere la corbelleria già nell’incipit, per cui è inutile leggerlo tutto. Che il matrimonio gay sia uno dei pochi mezzucci che il nuovo ordine lascia in mano ai governi che ambiscono a far qualcosa di sinistra senza disturbare gli affari di lor signori oramai lo ha capito anche il semaforo. Altro che capro espiatorio!
Ma a quanto pare il Gigiot alle undici antimeridiane ha già in corpo abbastanza alcol da credere fermamente di essere in grado di menar per il naso la gente verso paese immaginario dell’onda verde…
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Tigrin Della Sassetta
29 luglio 2016 alle 18:04
Meglio “pater pagnottae” che “mater mi#n@tt4” come quella del poaro Gigiot.
Leggi di Più: «Vingt-trois omofobo». Perché vince il terrorismo | Tempi.it
Tigrin Della Sassetta
3 agosto 2016 alle 16:04
La madre del mentecatto oramai abbiamo appurato che mestiere fa.
Ma il padre?
Facciamo un sondaggio:
1) Chi lo ha visto?
2) il pappa cirrotico
3) il trans da cinque euro a botta.
4) il senatore di SEL
Leggi di Più: «Vingt-trois omofobo». Perché vince il terrorismo | Tempi.it
E’ lui o non è lui? Cerrrto che è lui 😀 L’inutile “pater pagnotta”, il vile e inutile troll, già bandito e a discrezione della redazione, da ri-bandire
Eremita
20 settembre 2016 alle 09:24
Abbiamo già visto io e l’esercito dei miei alter ego.
Sì, perché oltre ad essere un troll, sono pure multinick.
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Eremita
24 settembre 2016 alle 11:33
Occhio che potrebbe anche essere uno dei miei alter ego.
Leggi di Più: «La scuola di Monza: non è stata rifiutata l’iscrizione al ragazzo perché gay» | Tempi.it
Oramai mi basta far capolino per farlo smettere dei fittizi panni del normodotato saccente e per fargli indossare quelli ben più aderenti del poveretto disturbato con velleità paranoiche da archivista del casellario.
Non c’è (quasi) più sugo.
Eremita
19 settembre 2016 alle 19:22
“Io son qui solo per prendere in giro lei e tutti quelli come lei”
Leggi di Più: «La libertà religiosa è sinonimo di omofobia» | Tempi.it
Visto!?
È come un bambino… 🙂
…”abbia la maturità culturale e politica per una cosa come il matrimonio egualitario”…; bene, se non ce l’avessero, ben mi sta…Quindi anche io sarei un’ immatura…..Da zero a dieci, dove mi collocheresti quanto a maturità, o sommo?
Veramente difficile star lontani dalla tastiera..ora che c’è pure il mouse senza filo -che è uno spasso!!
Politicamente e culturalmente. Quanto al verificare quanto, veda lei Susanna, ci sono vari modi.
Prenda ad esempio le posizioni dei paese nel mondo rispetto al matrimonio egalitario e verifichi quali lei condivide e quali no.
Ecco, la media della maturità culturale e politica di quei paesi corrisponde alla sua. In molti non hanno nemmeno i computer, figurarsi il mouse wireless 🙂
Ah!, capisco…quindi nella società “conta” chi ha le aperture mentali e conosce il mouse wireless….Quindi tutti coloro che avessero anche una cultura superiper ma non condividessero le sue vedute in fatto di LOVE sarebbero una sottospecie della razza umana…: preferisco la sottospecie, io…..