«Niente naja, mi sento femmina». Nuovi modi creativi di usare l’identità di genere

Di Redazione
17 Giugno 2023
Non solo carcerati uomini che si dicono donne per essere trasferiti. In Svizzera un ragazzo si è fatto registrare come ragazza all'anagrafe per evitare il servizio militare. Detto, fatto
Pride Ginevra identità di genere
Pride a Ginevra, in Svizzera (foto Ansa)

Che la parola diritti faccia ormai rima solo con “diritti transgender” a scopo di marketing, tanto che anche il Pride è sempre più trans (e bollito) e meno gay, è ormai un dato di fatto. Questa normalizzazione dai tratti inquietanti e grotteschi (si pensi alle Drag Queen che vanno a fare corsi di lettura ai bambini della materna o a Joe Biden che invita un trans alla Casa Bianca che si fa fotografare con le tette finte di fuori) punta a fare in modo che identità di genere, carriera alias e self-id diventino legge (e argomento intoccabile) ovunque. Con conseguenze terribili e paradossi assurdi. Breve ripasso.

Il piano inclinato dell’identità di genere, e conseguenze

In Australia e Canada diverse case rifugio per donne sono rimaste senza finanziamenti e costrette a chiudere perché si rifiutavano di accogliere uomini che si dichiaravano donne. In Canada, California e Scozia, in forza del “self-id”, o autodichiarazione di genere, decine di maschi autodichiaratosi femmine sono stati spostati nelle prigioni femminili, dove le detenute vivono nella paura. Nel New Jersey sono già state registrate violenze sessuali nelle carceri ad opera di uomini che si definiscono donne.

Lo scorso anno alle Canarie un criminale che ha ucciso la cugina a martellate ha approfittato dell’approvazione dell’autodichiarazione di genere per evitare le aggravanti, puntare alla riduzione della condanna e al trasferimento in un carcere femminile. In Spagna è stato ritirato un ordine di protezione a una donna vittima di un partner violento perché lui ha cambiato sesso sbarazzandosi delle aggravanti sulla violenza di genere. Sempre in Spagna, da qualche mese grazie alla Ley Trans chiunque abbia più di 16 anni può richiedere il cambio di genere all’anagrafe senza alcun bisogno di perizia medica o psicologica, tanto meno di un genitore o tutore legale. In Belgio un disegno di legge del governo locale, che verrà presentato nelle prossime ore alla commissione Giustizia, garantirà alle persone con un’identità di genere fluida di poter cambiare sesso nel certificato di nascita più volte nel corso della propria vita.

Cambiare sesso in Svizzera? 10 minuti e 75 franchi

Ma è in Svizzera dove sono più creativi. Nel paese da poco più di un anno bastano 10 minuti e 75 franchi per un cambio di sesso all’anagrafe, e aveva fatto scalpore la notizia di un uomo che ha deciso di dirsi donna per prendere la pensione un anno prima. È di questi giorni invece la notizia di un un 23enne he, sempre in Svizzera, ha deciso di cambiare ufficialmente sesso per non fare il servizio militare.

Come? Un anno fa si è recato all’anagrafe e ha chiesto al funzionario di turno di registrarlo come persona di sesso femminile. Nessun cambio di nome, però, che è rimasto lo stesso, da maschio, né tantomeno di sesso con un’operazione o l’inizio di un percorso di cure ormonali. Il giovane ha scelto di diventare una ragazza solo sulla carta, e grazie a questo stratagemma non dovrà fare la naja e potrà dedicarsi alla sua carriera universitaria.

Niente naja, sono femmina

La storia, raccontata dalla Sonntagszeitung, e rilanciata da Sky Tg24, ha sollevato qualche polemica in Svizzera: il ragazzo ha raccontato di come un funzionario, in appena due minuti, lo ha “trasformato” da uomo a donna, senza fargli nessuna domanda sulle motivazioni del cambio di sesso o sulla sua identità di genere. «Mi hanno fatto entrare in sala riunioni: due minuti dopo ero una donna», ha detto.

Scrive il sito di Sky Tg24 che «il giovane ha sottolineato che durante l’incontro non è stato interrogato riguardo alla sua scelta o al momento in cui si è identificato come donna. Si è recato nell’ufficio dello stato civile indossando i suoi abiti usuali e parlando con la sua voce normale. Ha semplicemente compilato un modulo con il suo “nuovo” sesso, scegliendo però di mantenere il suo nome maschile. Inoltre, ha chiesto al funzionario se il cambiamento di sesso potesse essere annullato in futuro, ottenendo una conferma positiva. La motivazione principale pare sia economica. Il cambio di sesso ha un costo di soli 75 franchi, mentre farsi esonerare dal servizio militare può comportare costi molto più elevati». Ma non parlavamo di diritti?

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