
Michael Jackson, confermata la condanna al suo medico
Ennesima puntata del processo Jackson, il re del pop non trova pace nemmeno da morto. Mentre i suoi parenti continuano a litigare sui beni rimasti con l’eredità, e i debiti che Jackson aveva ancora da saldare, va avanti il processo sul medico Conrad Murray, che seguiva il cantante, nell’ultimo periodo della sua vita. E che ha consegnato a lui tutte le pillole che gli hanno provocato la morte.
FALSE DICHIARAZIONI. I giudici della corte d’appello del secondo distretto della California hanno confermato la condanna a 4 anni di carcere per il dr. Murray, accusato di omicidio involontario. Murray ha detto ai giudici che Michael Jackson l’aveva chiamato per somministrargli una dose di Propofol, un forte anestetico, ma poi gli diede il valium, molto più leggero. La corte d’appello ha giudicato false queste dichiarazioni, aggiungendo anche che c’erano stati dei tentativi di ripulire la camera per cancellare gli indizi di colpevolezza. Per tutti quei farmaci presenti nella camera da letto di Jacko, che gli causarono la morte il 25 giugno del 2009, all’età di 50 anni.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!