
Micromega o microBr?
L’estremismo malattia infantile del comunismo è il titolo di un celebre opuscolo di Lenin. Si potrebbe aggiornarlo scrivendo oggi “l’estremismo malattia senile del postcomunismo”. La testimonianza di questo fenomeno si trova nella lettura di Micromega, che dovrebbe essere una rivista della sinistra filosofica. Ed infatti ebbe grande successo il suo numero su filosofia e religione. Credo che il merito del successo fosse tutto della religione, vi scrisse persino, certo indotto in errore, il cardinale Ratzinger. Oggi leggere questa rivista è un incontro edificante con la cultura della sinistra italiana. Il suo oggetto è Berlusconi ma filosoficamente trattato, come una nuova categoria politica. Il saggio maggiore è quello di Umberto Eco, che descrive Berlusconi in quella categoria del pensiero politico che definisce lo «Stato patrimoniale». Ciò pone il filosofo di fronte al dramma della constatazione che uno Stato patrimoniale può essere instaurato con il consenso democratico, il che dovrebbe essere un problema politico per un pensatore: a che serve la democrazia? Per Eco Berlusconi come categoria si riduce a Berlusconi come soggetto fisico: il filosofo afferma che tutto consiste nell’abilità di Berlusconi di vendere il prodotto. Ciò potrebbe portare il nostro filosofo a una concezione pessimistica della democrazia, divenuta la formula politica del mercato: Berlusconi non è il leader di Forza Italia ma il fondatore di Publitalia. Ma Eco non si attarda a questo pensiero, ormai è deciso anch’egli a stare sul mercato, e vuole sbalordire il compratore. Propone alla sinistra il vecchio metodo “siate realisti, chiedete l’impossibile”, facendo proposte che non possono essere accettate; come, ad esempio, la riduzione della televisione ad un solo canale. Infine la meraviglia è il principio del mercato come della conoscenza, si tratta di adattare Aristotele. E tutto il fascicolo è un grande dubbio sulla democrazia, visto che essa produce il Grande Venditore. E torna così un antico dilemma: se la democrazia non sia la forma politica del capitalismo e quindi sia un “oppio del popolo”, uno schermo del potere capitalistico, che svolge il ruolo del cristianesimo nella Questione giudaica di Marx. A questo punto si può leggere il lungo dibattito presieduto da Flores D’Arcais con Agnoletto e Russo e Pancho Pardi, in cui il tema è chiaramente quello del significato del profitto. Flores deve difendere il capitalismo dagli interlocutori per cui il capitalismo ha ormai occupato la politica e le multinazionali dominano il mondo. Il pensiero delle Brigate Rosse è ancora tra noi. Credo che leggere Micromega sia una buona introduzione a chi vuole votare Margherita e sogna la lista Prodi. Tra l’altro nel dibattito si insinua l’opinione che Prodi sia uguale a Berlusconi. Potremmo aggiungere che si vende molto peggio.
bagetbozzo@ragionpolitica.it
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