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Migranti. I racconti dei naufraghi e i limiti del “linguaggio dei diritti”

Di Redazione
17 Marzo 2023
Pubblicati i verbali con i racconti dei superstiti che puntano il dito contro gli scafisti. E un commento di Orsina sul nostro dibattito pubblico che contrappone astrazione e realtà
Croci sul luogo del naufragio a Steccato di Cutro. Cutro, Crotone, 9 marzo 2023 (Ansa)
Croci sul luogo del naufragio a Steccato di Cutro. Cutro, Crotone, 9 marzo 2023 (Ansa)

La Stampa è il giornale che, l'indomani della tragedia dei migranti a Cutro, ha titolato in prima pagina "Strage di Stato" (un titolo del quale il suo direttore, Massimo Giannini, bontà sua, s'è detto «abbastanza convinto»). È anche il giornale che, con maggiore assiduità, ha insistito sul diritto dei migranti ad essere accolti nel nostro paese.

La linea del quotidiano è dunque apertamente antigovernativa, eppure ieri sulle sue pagine sono apparsi due articoli che mettevano in discussione la granitica posizione editoriale di Giannini.
Cosa hanno fatto gli scafisti
Il primo articolo era un resoconto dei verbali dell'inchiesta contro gli scafisti. I migranti non hanno dubbi nell'indicare i colpevoli del naufragio: «Guidava spesso la nave e si alternava con un altro. Ci ha portato lui alla morte. Si nascondeva tra di noi in spiaggia, appena abbiamo toccato terra, lo abbiamo indicato ai carabinieri per farlo arrestare». Di più: uno scafista ha rischiato il linciaggio. Se non...

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