
Migranti. L’unica buona notizia di un 2023 finora disastroso

Da inizio anno all’1 giugno sono entrati illegalmente in Europa 68.571 migranti. Di questi, 50.405 sono approdati sulle coste italiane, oltre il 70 per cento del totale. I dati del Viminale confermano che l’Italia è considerata dai trafficanti di esseri umani la porta d’ingresso in Europa e che il problema dell’immigrazione irregolare nel nostro paese è in realtà molto più europeo che nazionale.
Gli sbarchi di migranti aumentano del 111%
Nel 2023 gli sbarchi di clandestini in Italia sono già aumentati del 111%: 97.750 arrivi contro i 46.249 dell’anno scorso dall’1 gennaio al 12 agosto. Solo sabato scorso, 40 barconi partiti dalla Tunisia e quattro dalla Libia sono approdati sulle nostre coste con 1.267 migranti. Finora, nel 2023 hanno raggiunto il nostro paese 2.096 imbarcazioni di fortuna, guidate da trafficanti di esseri umani, contro le 1.194 del 2022.
I migranti arrivano in Italia partendo principalmente dalla Tunisia (+391% rispetto al 2022 per un totale di 62.273 persone), dalla Libia (30.783 persone, +23%), dalla Turchia (4.205, -41%) e dall’Algeria (387, -38%).
I migranti che arrivano in Italia provengono soprattutto dall’Africa: Costa D’Avorio (11.747), Guinea (11.601), Burkina Faso (7.820), Tunisia (7.181), Egitto (5.478), Camerun (3.367) e Mali (3.313). Per quanto riguarda gli altri paesi, sono rilevanti i migranti di nazionalità siriana (4.258), che non scappano più dalla guerra ma dalla miseria alimentata dalle sanzioni dei paesi occidentali, Italia e Ue comprese (non sarebbe il caso di cancellarle, come ha dichiarato a Tempi il nuovo vicario apostolico di Aleppo, padre Hanna Jallouf?).
Il giusto approccio della Meloni in Tunisia
È chiaro perché Giorgia Meloni negli ultimi mesi ha incitato e guidato l’Unione Europea a trovare un accordo con la Tunisia, oltre a lanciare un “Piano Mattei” tanto difficile da realizzare quanto necessario. Uno sforzo diplomatico che sta già dando qualche frutto, visto che rispetto all’anno scorso centinaia di operazioni navali hanno permesso a Tunisi di fermare in mare 38.528 migranti diretti in Italia contro i 14.771 del 2022 (+161%).
Insieme alla diminuzione di arrivi da Turchia e Algeria, i negoziati con la Tunisia rappresentano la buona notizia del 2023 sul fronte immigrazione, che rimane ugualmente drammatico, soprattutto a causa di naufragi come quello di Cutro e di un patto europeo ancora fumoso che presenta tante lacune quanto i precedenti.
Foto Ansa
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