
A Milanello come a Bassora?
Era una primavera un po’ ventosa come questa, quella del 1987, un secolo fa. Mi ricordo come se fosse ieri il sabato in cui alcuni quotidiani scrissero che il Milan aveva ingaggiato l’allenatore per la stagione a venire: Arrigo Sacchi. Mi toccò andare a Milanello a raccogliere i cocci (il mio giornale era tra quelli che aveva preso il “buco”). Nella sala da pranzo del castelletto rossonero si presentò Adriano Galliani. Dopo qualche istante arrivò anche Nils Liedholm, tecnico in carica, che si sedette accanto al suo dirigente. Gallianone si arrampicò sugli specchi per dire che non era vero niente e che Liddas sarebbe rimasto anche l’anno dopo. Di fronte alle nostre facce perplesse si rivolse al vecchio Nils: «Barone, mia dia una mano». Lui, grandioso, gli porse la destra. Due settimane dopo l’avevano licenziato. Morale: il ministro dell’informazione di Saddam, ai dirigenti calcistici italiani gli fa ‘na pippa. In Carletto Ancelotti («resta al 2000 per cento»), dormirei mooolto preoccupato.
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