
Milano si fa insieme
La battaglia è sempre la stessa, perché quando si parla di urbanistica lo scontro è sempre e anzitutto culturale. Ma i venti di novità che da un anno a questa parte soffiano su Milano sembrano aver permeato di nuova fiducia le sue immense aree, lasciando il passo alle polemiche di una nuova promessa che sembra mettere d’accordo tutti. Il non plus ultra dell’architettura internazionale firmata Foster, Piano e Lieskind con gli autentici sentieri dell’abitare, cantati da Strehler, Tesori e Visconti. Il coraggio di un pensiero vivo sulla metropoli con il cuore e lo spirito della civiltà ambrosiana. E il coraggio di alcune parole, battaglia culturale, bellezza, educazione, in nome delle quali riunire pubblico e privato, amministrazione e cittadini a un tavolo solo. Nulla di virtuale, s’intende: sulla scia della nuova creatività che sta ridisegnando i confini della metropoli e preparandola al palcoscenico mondiale, la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale è stata aperta il 19 luglio alla prima “Conferenza del Territorio”. Dove più di mille milanesi hanno arricchito la presentazione del nuovo Piano di Governo del Territorio con oltre 2500 tra segnalazioni, spunti, domande e suggerimenti.
Per questo, i giorni successivi la conferenza, il sindaco Letizia Moratti intestava ai milanesi una lettera chiedendo loro «la libertà di contribuire con domande, proposte, stimoli, ipotesi di lavoro che possano suggerire, correggere e sottolineare punti di vista diversi dal nostro, nuovi sguardi sulla città. Perché questo percorso non si riduca solamente ad un nostro ascolto, ma si trasformi in un vero e proprio coinvolgimento personale di ognuno», dedicando a questo scopo una finestra nel sito del Comune di Milano (www.comune.milano.it/urban_center) ed un luogo, l’Urban Center (in Galleria Vittorio Emanuele II), dove poter chiedere informazioni e lasciare contributi scritti. «Ci aspettiamo che lo facciano tutti con grande interesse e con grande disponibilità a giocare del tempo, a giocare dell’energia, a giocare le proprie idee», ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli, insistendo sulla novità del metodo che l’amministrazione intende avviare con i cittadini, «un riformismo sussidiario e liberale che si pone l’obiettivo di individuare criteri e strategie d’intervento che restituiscano all’amministrazione pubblica un ruolo di regia teso a garantire e a tutelare l’interesse pubblico», e sulla novità rappresentata da uno strumento come il Piano di Governo del territorio, che i milanesi «potranno utilizzare per far sì che questa Milano diventi sempre di più la nostra Milano, la Milano internazionale, la Milano dell’Expo». Sul sito www.comune.milano.it/urban_center è già possibile partecipare a percorsi guidati in cinque macro-aree (le Reti della Conoscenza, gli Spazi del Benessere, la Qualità dell’Abitare, la Dignità del viver civile e i Poli dello Sviluppo), ricchi di mappe e di domande aperte ai cittadini le cui segnalazioni verranno riprese nei mesi di settembre e ottobre, in alcune giornate di lavoro che si svolgeranno nei luoghi più significativi della città, tese a verificare ed entrare nel merito del contenuto.
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