
MOGLI NEL PALLONE
Se avessi sposato Ferrari tornerei dall’Esselunga tutta felice, e appena entrata in casa troverei la famiglia al completo sul divano a consumare Danette Danone urlando all’unisono «Cioppo bùno!», e sarei una casalinga felice e orgogliosa del gelo patito al banco frigo. Se avessi sposato Cannavaro me lo ritroverei in trasferta, mica in discoteca, ma in un 5 stelle, mica a farmi le corna, ma a siringarsi le buone sostanze che lo rendono capitano, e sarei una donna felice e orgogliosa della sua fedeltà nel tempo libero e della maturità da “per fortuna che c’è Pic” con cui affronta l’ago. Se avessi sposato Vieri me lo ritroverei appiccicato al computer con Alice e al telefono Tim con Adriana, e sarei una compagna felice e orgogliosa dei trentadue anni di Cepu che lo hanno avviato alla tecnologia. Se avessi sposato Del Piero andrei a vivere nella campagna di Assisi, tra tanti passerotti che possano discorrere con lui della diuresi da acqua Uliveto all’ora di pranzo, e sarei una moglie orgogliosa delle sue velleità da san Francesco. Se avessi sposato un calciatore mi chiederebbero di fare una fiction su quanto è spossante zompare da una vetrina di Gucci a uno show room di Dior, e finirei su Canale 5 tutta degna della mondovisione.
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