Monti al Corriere: «Senza di me sicuro fallimento. Ora togliamo l’Italia agli incapaci»

Di Redazione
20 Gennaio 2013
A colloquio con Ferruccio De Bortoli il professore motiva la sua scelta, rivela le perplessità di Napolitano, spiega il rifiuto dell'offerta di Berlusconi, gli incoraggiamenti dei leader internazionali e apre alle modifiche della sua Agenda

Mario Monti prepara il terreno alla kermesse centrista che si terrà oggi pomeriggio a Bergamo con una lunga chiacchierata sul Corriere della Sera con il direttore Ferruccio De Bortoli. Una conversazione in cui il professore ripercorre la scelta di buttarsi in politica, la sorpresa di Napolitano, gli incoraggiamenti dei leader internazionali, apre alle possibili modifiche dell’Agenda Monti e invita a «togliere l’Italia agli incapaci».

NON DISPERDERE I SACRIFICI. Monti racconta di essere entrato in politica per evitare che «sei mesi dopo le elezioni si dissipassero tutti i sacrifici che gli italiani avevano fatto, con grande senso di responsabilità, per sottrarre il paese a un sicuro fallimento». In quel periodo – prosegue – si sono moltiplicati gli «incoraggiamenti dei leader europei e internazionali, da Barack Obama a Francois Holande, che però – chiarisco subito – non sono stati determinanti».

I CATTOLICI, IL PPE E NAPOLITANO. Invita a non strumentalizzare il ruolo dei cattolici, un mondo «articolato e composito» e rivendica con orgoglio l’endorsement del Partito popolare europeo. Implicitamente racconta di non aver dato una soddisfazione al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la sua decisione di entrare in politica. «Credo di averlo sorpreso, questo sì, ma penso che oggi abbia compreso le ragioni della mia scelta». Il professore rivendica anche la scelta di avere come compagni di viaggio Fini e Casini, non propriamente due novellini della politica o freschi rappresentanti della società civile cui il professore conferma di volersi rivolgere con la sua proposta. «Certo, può apparire una contraddizione – dice Monti –, ma entrambi hanno avuto il merito di vedere per tempo quali guasti producesse un bipolarismo incompiuto e conflittuale».

IL RIFIUTO DELL’OFFERTA DI BERLUSCONI. Rivela di aver molto apprezzato l’offerta di Berlusconi di diventare il federatore dei moderati, ma di essersi da subito concepito come un federatore dei riformisti, «finora domiciliati in tre poli diversi e perciò incapaci di dare un maggiore impulso alle riforme». Non percepisce come una critica le osservazioni della Banca d’Italia che ha rilevato nei giorni scorsi gli effetti dannosi sul Pil della politica dell’austerity. «Non credo sostenga che bisogna fare meno risanamento. Ma più riforme strutturali. Ha ragione».

I NUOVI CAPITOLI DELL’AGENDA. Da ultimo il direttore del Corriere riporta alcune indiscrezioni che vogliono la significativa revisione di un capitolo dell’agenda Monti. In particolare quello su lavoro, che, secondo il Corriere, verrebbe trasformato all’insegna della flexsecurity, ovvero flessibilità più sicurezza, all’inizio in forma sperimentale, per cui i contratti precari verrebbero mutati in contratti a tempo indeterminato con la sospensione, nei primi due o tre anni, dell’articolo 18 sul licenziamento. Una riforma che prevederebbe anche il reddito minimo di cittadinanza. Ma su questo il senatore Monti non si sbottona e chiude con un laconico: «Da lei, direttore, sto apprendendo molte cose. Varie persone stanno lavorando ad affinare l’agenda. Per ora non c’è, su questa materia specifica, nessun orientamento deciso».

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8 commenti

  1. Roberto

    Ma scusi Charlie secondo lei Monti ha fatto tutto da solo ? Bersani e Berlusconi non c’erano ?Monti aveva una maggioranza tutta sua?
    Non e’ che magari il PD e PDL dicevano questo no’,questo si,quando poi doveva eliminare le provincie primo passaggio per ridurre i costi della politica gli hanno detto adesso vai a casa?
    Ma chi ci crede.
    Saluti

    1. Charlie ( Carlo Martinelli )

      No, non ha fatto tutto da solo.
      C’erano tutti e due i BB.
      Me ne sono accorto, sa ?

      Guardi, però, che Berlusconi non ha tolto la fiducia.
      Ha solo annunciato che l’avrebbe incominciata a dare caso per caso.

      Meglio tardi che mai, dico io.
      Perché a me il professore aveva già rotto con i suoi provvedimenti capestro.

      E qui Monti non si è comportato da tecnico, ma ha svelato le sue ambizioni di politico.
      E’ andato subito da Napolitano a dare le dimissioni.

      Se fosse stato veramente un tecnico, la cosa non gli avrebbe fatto né caldo né freddo.
      Avrebbe continuato a governare tranquillamente fino ad un’eventuale sfiducia vera e propria.

      Come tecnico non avrebbe avuto nulla da perdere.
      Salendo in politica, come lui sobriamente usa dire, è chiaro che la mossa giusta era quella.
      Far saltare il banco e non aspettare di subire il rovescio.

      C’est très facile, mon petit choux.

  2. Roberto

    Secondo me il Sig.Salmè e il Sig.Martinelli fanno parte di truppe cammellate al soldo di Berlusconi sparando giudizi senza capo ne coda.
    Ci vogliono occhi per vedere la crisi reale ,sul mio tavolo arrivano ogni giorno 4/5 richieste di lavoro.
    Il costo del lavoro è troppo alto.Sempre piu’ gente chiede aiuto
    Ci vuole memoria per ricordare cio’ che certi politici Hanno mangiato (es. Fiorito ,Penati,e qui potrei aggiungerne altri) Osservo inoltre che il PDL aveva una maggioranza ampia e non ha fatto nulla della rivoluzione Liberale che aveva promesso e non hanno fatto il bene del paese E ora si ripresentano di nuovo con gli stessi volti.
    Ma chi ci crede piu’!
    Saluti

    1. Charlie ( Carlo Martinelli )

      Se per lei i dati che ho riportato dai giornali sono giudizi senza capo né coda, allora vuol dire che anche il naufragio della Concordia è una notizia inverosimile.

      Se lei non crede più nella rivoluzione liberale, che fa ?

      Non vota ?
      Dà un voto di testimonianza ?
      Vota Bersani/Vendola o Monti o Grillo ?

      Beh, son altri tipi di rivoluzione, ad ogni modo.

      Contento lei …

  3. Alessandro

    ….piu’ che agenda direi libro nero del Governo Monti…E quando Berlusconi durante il suo secondo governo lo indicò alla Commissione Europea, Monti non battè ciglio e accettò…sarebbe interessante un confronto elettorale in TV con il Cavaliere anche se al momento sono indeciso nel votare il Pdl nella mia regione in Toscana ma guardando con simpatia alle lista di Oscar Giannino, Fare Per Fermare il Declino…vediamo.

  4. paolo delfini

    Invece saranno proprio i vari monti, berlusconi, bersani ecc a portarci verso il fallimento e verso condizioni da terzo mondo!

  5. maio

    Credo che i Sign. Salmè e Martinelli meritino di lavorare in una Azienda e vivere in un Paese dove gli incapaci che comandano facciano allegramente debiti, mandando tutto a putt pardon, a escort, e poi però non ci sia una scialuppa di salvataggio che, all’ ultimo momento, pur con grande fatica, li porti in salvo.

    Sprofondate pure cari Salmè e Martinelli, magari cantando a squarciagola: “Meno male che Silvio c’ è …”.

    1. Charlie

      Dire che con Monti siamo su una scialuppa di salvataggio mi sembra veramente una forma acclarata di masochismo.

      A parte lo spread, non c’è un solo indicatore economico positivo.
      Si rende conto ?

      I disoccupati sono aumentati di 600.000 unità solo nel 2012.
      Nel 2013 se ne prevedono ancora 250.000.

      La riforma del lavoro ha poi ridotto i contratti a tempo determinato e ha obbligato a regolarizzare i contratti a chiamata col risultato d diminuirli pesantemente ( CGIA di Mestre ).
      Definita una ” boiata ” dalla Confindustria ( Squinzi ).

      Nell’edilizia e nel suo indotto si sono persi 500.000 posti di lavoro e le imprese fallite del settore sono state 60.000, un terzo del settore ! ( Fillea CGIL ).

      I consumi sono crollati, le transazioni immobiliari si sono rarefatte, i prestiti alle famiglie e alle aziende sono praticamente inesistenti.

      Infatti le nostre banche, invece di prestare soldi, comprano da Francoforte miliardi versando l’1% di interesse e acquistano Bot con scadenze brevi intascando interessi del 3%.
      Senza rischiare nulla accumulano profitti a palate,

      Il premio Nobel dell’economia, Krugman, ha detto: ” L’austerità non funziona: a causa di una politica economica tutta sacrifici e niente crescita, l’UE è sanguinante, salassata inutilmente come i malati nel Medioevo, curati con medicine che li facevano ammalare ancora di più “.

      Un altro Nobel, Stiglitz, che le politiche di austerità non sono sufficienti a condurre l’UE fuori dall’emergenza, perché l’austerità si autoalimenta e deprime l’economia.

      Il presidente della Corte dei Conti, Giampaolino, ha parlato di:
      ” Sistema grandemente deficitario con costi di adempimento, in termine di di tempo e di denaro, che sovente ostacolano l’adempimento stesso ” e di ” situazione di forte squilibrio nel prelievo fiscale “.

      E in soli 13 mesi !

      Questo cos’è ?

      Stare a galla ?

      Ci resti lei nella scialuppa con Monti e non gli dica di tornare a bordo, c … o !

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