Monti è premier. Napolitano: «Nessun ribaltone, è un’emergenza» – RS

Di Redazione
15 Novembre 2011
Mario Monti ha accettato l'incarico di presidente del Consiglio offertogli da Giorgio Napolitano e ha cominciato le consultazioni per formare la squadra di governo. Il capo dello Stato: «Da domani alla fine di aprile verranno a scadenza quasi duecento miliardi di euro di Buoni del Tesoro e bisognerà rinnovarli collocandoli sul mercato»

«Da domani alla fine di aprile verranno a scadenza quasi duecento miliardi di euro di Buoni del Tesoro e bisognerà rinnovarli collocandoli sul mercato». “E’ in questa frase del suo intervento a chiusura delle consultazione che Giorgio Napolitano alza il velo sulla posta in gioco adesso. Un memorandum reso drammaticamente concreto dall’imponenza di quelle cifre, per far soppesare alla politica quale rischio si aprirebbe nel caso si tentasse «un precipitoso ricorso a elezioni anticipate» e quindi un vuoto di governo” (Corriere, p. 2).

 

“Il varo dell’esecutivo di Mario Monti, che ha accettato ieri sera «con riserva» l’incarico, entra adesso nel suo passaggio più critico. Quello degli ultimi negoziati, affidati al premier incaricato. (…) Per Napolitano è tempo di «ristabilire un clima di maggiore serenità e reciproco rispetto». Se si vuole sul serio voltare pagina, facciamo in modo che nei prossimi mesi diventi davvero possibile lavorare «per il bene comune». (…) «Questo è ciò che l’Italia si augura», avverte il presidente, forte del sostegno che ha sentito crescere intorno a sé” (Corriere, p. 2).

A chi si lamenta, parlando di ribaltone, Napolitano risponde: «Nessun ribaltamento del risultato delle elezioni del 2008, non veniamo meno all’impegno di rinnovare la nostra democrazia dell’alternanza attraverso una libera competizione elettorale per la guida del governo. Si tratta soltanto di dar vita a un governo che possa unire forze politiche diverse in uno sforzo straordinario che l’attuale emergenza finanziaria ed economica esige. Il confronto a tutto campo tra i diversi schieramenti riprenderà appena la parola tornerà ai cittadini per l’elezione di un nuovo Parlamento».

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