Monti spiega i sacrifici agli italiani. I sindacati scioperano il 13 dicembre

Di Redazione
12 Dicembre 2011
Napolitano ha firmato la manovra "Salva Italia" presentata dal governo Monti, dicendo che «siamo arrivati appena in tempo per evitare la catastrofe». Cgil, Cisl e Uil annunciano uno sciopero unitario di tre ore per lunedì 12 dicembre. Ecco che cosa prevede la manovra e cosa ha detto ieri sera Monti nel salotto di Bruno Vespa

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato la manovra “Salva Italia” presentata dal governo Monti, dicendo che «siamo arrivati appena in tempo per evitare la catastrofe». I sindacati (Cgil, Cisl e Uil) hanno annunciato uno sciopero unitario contro la manovra di tre ore per lunedì 12 dicembre.
Che cosa prevede la manovra? È di 30 miliardi di cui 17-18 di nuove tasse (11 derivanti da Ici e rivalutazione rendite catastali; 7 di Iva) e 12-13 di tagli (3-3,5 dalle pensioni; 3-4 da Province, Authorities e Cnel; 5,8 dagli enti locali).

Ieri sera, partecipando alla trasmissione Porta a Porta, il presidente del Consiglio Monti ha spiegato che i provvedimenti impongono certamente dei sacrifici, ma che ad essi non c’era alternativa.

Monti è ricorso spesso all’immagine del treno che sta per deragliare e che non è quindi stato possibile fare altro che prendere queste drastiche misure per mantenerlo sui binari. Per questo, alla domanda del conduttore Bruno Vespa se ci fossero dei margini per ridiscutere qualche provvedimento è stato categorico: «Il tempo è poco e il margine di flessibilità è pochissimo».
Monti ha voluto insistere sulla situazione di estrema emergenza in cui si trova il paese («lo Stato entro breve non avrebbe più potuto pagare gli stipendi e le pensioni») e si è detto convinto che «gli italiani capiranno». Ha detto che il provvedimento che l’ha più fatto soffrire è stato «chiamare a contribuire anche i pensionati e quelli con livelli molto bassi con il blocco dell’inflazione. A quel punto ho capito che bisogna chiamare a contribuire anche quelli dello scudo fiscale». Ha giustificato l’intervento sull’Ici ed è parso tranquillo anche di fronte alle rimostranze sindacali: «In passato ci sono stati scioperi, anche generali, per molto meno. Francamente capisco la protesta ma invito anche tutti a pensare cosa sarebbe accaduto al lavoro e alle pensioni senza questo intervento». 

Per ora i mercati lo hanno premiato. Rispetto a essi Monti ha detto che sono «bestie feroci e oggi sono imbizzarriti. Certamente noi lavoriamo per i cittadini e non per i mercati, ma non possiamo non tenerne conto perché il loro funzionamento è essenziale».
Ha annunciato che le prossime misure riguarderanno il mercato del lavoro, lo sviluppo, le liberalizzazioni. Per la famiglia ha, in sostanza, detto che non si farà nulla di specifico, però ha assicurato che non verrà toccata l’Irpef.
Nella serata di ieri anche un accenno al consenso degli italiani al governo Monti. Esso rimane alto anche se dal 23 novembre è calato: riscuoteva un 73 per cento di favorevoli allora, ora è sceso al 64.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.