Necrofili

Di Caterina Giojelli
27 Maggio 2004
Popolo nottambulo, o tutti voi che vi trovaste a passare la mezzanotte innanzi alla Tv

Popolo nottambulo, o tutti voi che vi trovaste a passare la mezzanotte innanzi alla Tv, non schiacciate il sesto tasto, fuggite da Italia Uno. Popolo nottambulo, raccogli i cocci di un cervello logoro dalla giornata, preserva il tuo apparato digerente e marzullati i cosiddetti, replicati le noie modaiole o bussa alle porte di Vespa, improvvisati medium e parla col trisavolo, ma non concedere nemmeno una minitura omeopatica di share a “Six Feet Under”. Fallo per quella briciola di dna che ti collega allo splendore culturale del passato italiano, schifa lo sterminio dei vari awards della Tv globale attribuitigli – tra i quali un bel Glaad (Gay&Lesbian Alliance Against Defamation) – e diventa bigotto. Non permettere ai novelli border line della famiglia Fisher di incrociare il tuo sguardo, lascia le tenebre televisive agli esorcisti, non giocare con chi ha fatto un business con l’impresa di pompe funebri del marito, e parla col suo spettro e ha rapporti sessuali con un messicano e annesso mandolino. Popolo della notte, non aspirare ad avere sorelle fuori dal tunnel-el-el della droga, tientele strafatte, ma non redente a spasso con lo zaino e in cerca di nuovi brividi. Popolo della notte, torna a dormire, e ogni volta che vedrai un bel nero baffuto non dovrai stringergli la mano e fargli i complimenti per non aver ceduto alle avances del piccolo Fisher, del cui back side è pieno lo schermo televisivo e non solo quello. Popolo della notte, risparmiati i dettagli anatomici dei cadaveri tumulati dalla famiglia, le performances erotiche tra i più improbabili esseri viventi, la morte dolce ballerina, spegni la Tv, e leggiti un buon libro, piuttosto la Tamaro: la morte verrà comunque, ma senza parvenza di gluteo omosessuale.

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