Nei porticcioli sardi ci si interroga sul futuro dello skipper Massimo

Di Damato Francesco
21 Luglio 1999
Terrazze romane

Sulle spiagge e barche della Sardegna, dove prende il sole e fa i bagni buona parte del pubblico abituale delle terrazze romane, si fanno scommesse sulla durata del governo D’Alema e sul nome di chi potrebbe succedere in caso di crisi all’attuale presidente del Consiglio. Il quale è uscito molto più ammaccato di quanto creda, o lasci credere, dalle votazioni europee e amministrative di giugno, nonostante i due seggi che la coalizione di centro-sinistra, come lui preferisce sottolineare spesso, ha guadagnato nelle elezioni suppletive, svoltesi anch’esse il mese scorso per sostituire parlamentari morti o decaduti per incompatibilità sopraggiunte alla loro elezione. Si fanno scommesse come se ne facevano l’anno scorso, di questi tempi, sulla durata del governo di Romano Prodi di fronte alle critiche e alle minacce formulate un giorno sì e l’altro pure da Fausto Bertinotti. La cui agitazione ricorda un po’ quella attuale dello stesso Prodi. Il quale avrebbe tanto da fare a Bruxelles, dove l’odiato governo D’Alema lo ha aiutato ad arrivare per presiedere nientemeno che la Commissione esecutiva dell’Unione Europea, ma continua a tirare le file del suo asinello, che scalcia a Roma per contestare l’attuale leadership della coalizione ministeriale. Che Prodi, e non il fantasioso e irrequieto Cossiga, potesse prendere in qualche modo il ruolo sussultorio di Bertinotti nella variopinta maggioranza di governo, era francamente difficile immaginare l’anno scorso. Ed è l’aspetto più schizofrenico di questa estate politica.

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