
Non c’è più tribuna d’onore
Domenica sera guardavo il vice presidente della Juventus, Roberto Bettega, che saltellava come un ultrà nella tribuna d’onore dello stadio di Bologna e mi chiedevo: c’è ancora onore nel calcio? Di sicuro non ce n’è in tribuna d’onore. Ci sono dirigenti, riccastri, imbucati di ogni tipo, soubrettes e sedicenti vip che si comportano come gli ultrà, ma almeno questi fanno dei sacrifici e la maggioranza (tranne quelli foraggiati dalle società), pagano il biglietto. Guardavo Roberto Bettega e pensavo al mio amico Titta Pasinetti che se n’è andato sabato mattina. Avevamo cominciato insieme vent’anni fa. Era un grande, un casinaro, un appassionato della vita. Per un paio d’anni aveva trasformato il nostro ufficio, al quinto piano di via G. Negri, in un laboratorio in cui fabbricava braccialetti. Aveva capito, con molto anticipo, che il nostro non è più un mestiere serio, grazie a coloro di cui dobbiamo scrivere. Caro Titta, dov’è l’attrezzatura per i braccialetti? è tempo di fare dell’altro.
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