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Non credo che la guerra cesserà, eppure chiedo anch’io il miracolo

Di Renato Farina
24 Aprile 2022
Nelle sue “Lamentazioni” Gregorio di Narek, grande santo armeno, esprime una grande solidarietà universale proprio nella colpa, ma più l’umanità è peccatrice più si palesa in lui un’immensa fiducia nella Misericordia
Fedeli in preghiera in una chiesa ortodossa a Leopoli, Ucraina
Fedeli in preghiera nella chiesa ortodossa dei Santi Pietro e Paolo a Leopoli, Ucraina, 26 marzo 2022 (foto Ansa)

Scrivo mentre esplodono bombe a Mariupol e, proprio nello stesso momento, a San Pietro, papa Francesco consacra al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina perché «cessi la guerra». Non cessa, non cesserà mai: Dio perdoni la mia poca fede. Conosco troppo bene gli uomini, e soprattutto il malvagio cuore dei potenti. Solo l’ultimo giorno saremo nel luogo dell’amicizia e della pace. Eppure prego. Perché prego? Mi sto prendendo in giro? Bestemmio la Grande Madre di Dio e Suo Figlio ritenendo che un missile ipersonico si alzerà domattina da qualche parte per uccidere l’inerme? Eppure prego per la pace. E anch’io consacro tutto ma proprio tutto a quel Cuore di Madre trafitto da cento spade e ancora sanguinante e purissimo. Niente è impossibile a Dio; ma occorre un sì! Un fiat! A questa nostra stirpe umana mai Iddio, e neppure Sua Mamma, toglierà la libertà di essere cattivi. Dio è fatto così. È la sua natura. Ci lascia liberi. Si fa mendicante del nostro cuore, e si lascia inchiodare,...

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