
Non dire «donna» se parli di cancro alle ovaie

Il cancro delle ovaie colpisce le donne, ma la guida online del Servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) lo occulta quanto più possibile. Fino al febbraio scorso le parole “donna” o “donne” comparivano almeno 10 volte nelle sei pagine di avvertenze dedicate al cancro delle ovaie sul sito internet dell’Nhs, che esordivano con la frase: «Il cancro ovarico è uno dei più comuni tipi di cancro che colpiscono le donne».
La frase è stata eliminata insieme agli altri riferimenti alle donne, e attualmente l’unica menzione specifica si trova nella terza pagina, all’interno di un paragrafo dove si spiega che il cancro ovarico può colpire «donne, uomini transessuali, persone non binarie e persone intersessuali con ovaie».
«Crea confusione»
Nhs Digital si è giustificata spiegando che le modifiche sono state introdotte per rendere i consigli più pertinenti e inclusivi: le versioni precedenti non menzionavano che le persone nate come donne ma che ora si identificano in modo diverso, ad esempio come uomini transessuali, possono anche essere affette da cancro alle ovaie. Evidentemente scrivere “donne biologiche” o “nate donne” non è stata considerata una soluzione politicamente corretta.
Fatto sta che anche le organizzazioni mediche di più larghe vedute hanno fatto conoscere le loro rimostranze rispetto alle nuove guide. Il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, che rappresenta migliaia di specialisti della salute delle donne e del trattamento della gravidanza, ha affermato che il linguaggio utilizzato «deve essere appropriato, inclusivo e sensibile ai bisogni delle persone la cui identità di genere non è in linea con il sesso che è stato loro assegnato alla nascita». Ma ha aggiunto: «Limitare il termine “donna” a una sola citazione può causare confusione e creare ulteriori barriere per alcune donne e persone che cercano di fare una scelta informata sulla loro salute. Sosterremo quindi l’uso della parola “donna” insieme a un linguaggio inclusivo».
Il sesso è importante
Perplesso anche il Cancer Research UK, che considera positivo «questo passo verso un linguaggio più inclusivo, ma è anche importante essere precisi su chi potrebbe essere colpito». Il suo senior manager per le informazioni sulla salute, Karis Betts, ha dichiarato: «Il cancro può colpire chiunque, quindi vogliamo garantire che le persone possano vedersi riflesse nelle informazioni sulla salute».
Sulla vicenda è intervenuto il ministro della Salute del governo conservatore Sajid Javid, interpellato da Sky News, che ha tirato le orecchie all’Nhs. «Non ho visto quel rapporto in particolare, ma ho sentito parlare di casi del genere e non credo sia giusto. Non vi sorprenderete se dico che, in qualità di ministro della Salute, penso che il sesso dell’utente sia importante, che il sesso biologico sia incredibilmente importante per assicurare alla persona di ricevere il trattamento giusto, il miglior trattamento».
Di chi stiamo parlando?
Interrogato sulla possibilità di cambiare la formulazione attuale dell’informativa online, Javid ha risposto: «Sto esaminando la questione (…) nell’Nhs ci sono molti trust diversi e voglio ascoltare le spiegazioni sul perché è stato adottato questo approccio diverso dal precedente. Non voglio solo presumere, voglio ascoltare. Ma penso di aver chiarito le mie opinioni su questo. So che c’è una certa sensibilità intorno a questo linguaggio, ma dobbiamo usare il buon senso e il linguaggio giusto in modo da poter offrire alle persone la migliore assistenza possibile. È importante che quando si comunicano messaggi alle persone per il cancro, vengano utilizzate parole come “donne” e “uomini”, in modo che le persone sappiano a chi stai parlando».
Il cancro del pene e la parola uomini
Javid ha poi allargato il discorso ad altri argomenti sanitari investiti dalle problematiche causate dal cosiddetto linguaggio inclusivo, a partire dal cancro della cervice. «Che ci crediate o no, ci sono donne che non si rendono conto che quando parlate di cervici parlate di donne». Il riferimento è alla guida online del Nhs sul cancro della cervice, dove sta scritto che «la cervice è l’apertura fra la vagina e l’utero», ma dove da nessuna parte si sta scritto che si tratta di un organo femminile. Nella pagina sulle cause di quel tumore si legge: «Chiunque abbia una cervice può avere il cancro cervicale. Ciò include donne, uomini trans, persone non binarie e persone intersessuali con una cervice».
Le informazioni dell’Nhs sul cancro alla prostata usano ancora la parola “uomini” un certo numero di volte. Invece la guida sul cancro del pene è stata modificata rimuovendo un certo numero di citazioni della parola “uomini”.
Foto Ansa
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