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Secondo un sondaggio dell’Istituto Cattaneo, quasi uno studente universitario su due ritiene che Israele si comporti con i palestinesi così come fecero i nazisti con gli ebrei. A Torino è stata occupata l’università e invitata a parlare Leila Khaled, comunista, femminista, dirigente del Fronte popolare di liberazione della Palestina, che collaborò negli anni Settanta al dirottamento di aerei. Di fronte alle proteste di aver offerto un pulpito a una sovversiva, i comitati di sinistra promotori dell’incontro hanno risposto che Khaled non sarebbe una «terrorista», ma una «resistente», una «partigiana» che combatte contro il fascismo e l’apartheid israeliano.
Grande è la confusione sotto il cielo, ma c’è da stupirsi fino a un certo punto anche per le innumerevoli manifestazioni pro Hamas cui si è assistito nei vari atenei americani dopo il 7 ottobre. «Il diluvio è qui», ha scritto Fabrice Hadjadj sull’ultimo numero di Tempi, notando acutamente che «l’o...
  
 
  
        
        
            
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