Nostalghia D’Antoni

Di Gianni Baget Bozzo
01 Febbraio 2001
Quando ii “grandi vecchi”Dc non riconoscono l’unica alternativa, culturale e politica, alle socialdemocrazie dopo la fine del comunismo: il Ppe

L’equivoco di Sergio D’Antoni continua. Il segretario della Cisl, divenuto il fondatore di Democrazia Europea, ha un solo messaggio: la negazione del bipolarismo, la divisione della politica tra centro sinistra e centro destra come divisione della cultura politica. Eppure questa è la linea scelta dal Partito Popolare Europeo che ha visto nella socialdemocrazia una alternativa culturale e non solo politica. La fine del comunismo, l’inclusione del radicalismo dei Verdi e dei postcomunisti che è avvenuta in tutti i governi socialdemocratici europei, hanno mutato la sinistra, creando contro il PPE un’alternativa culturale prima che politica. La difesa politica dei valori della tradizione cristiana sono divenuti forma ideale di questa prospettiva. I compromessi con la Modernità, che segnarono l’epoca delle Democrazie Cristiane, hanno terminato la loro lunga stagione. Cambiano i segni quando il nichilismo consuma in Europa la religione, la famiglia, la tradizione dei fondamenti etici dell’Occidente. I postdemocratici vivono fuori del tempo; e la loro idea è sempre quella di rifare la Dc. Ma la Dc è esistita solo grazie all’unità dei cattolici, che è in principio terminata nel ’96 (anche se allora il mondo cattolico organizzato votò in gran parte a sinistra). Oggi evidentemente la gerarchia ecclesiastica non ha nostalgia di un partito cristiano. La scelta dello schieramento invece che per partito è divenuta la linea portante della gerarchia, come dimostra il libro di Sandro Magister sulla “Chiesa extra parlamentare”. Ma esiste ancora la nostalgia dei “grandi vecchi” democristiani. Nonostante i suoi amici comunisti lo abbiano tradito, Andreotti sogna ancora un centro aperto a destra come a sinistra: la teoria dei “due forni” è dura a morire. E Cossiga dà ancora una volta prova della sua anomalia politica, oltre l’ordine della ragione, andando ad attaccare Aznar nel paese basco e a sostenere il leader dei nazionalisti baschi, Arzalluz. Il Pnv è stato espulso dal PPE, perché il suo indipendentismo legittima politicamente il terrorismo dell’Eta. I “grandi vecchi” democristiani sono un ostacolo al formarsi di una cultura politica della Tradizione e di una forza politica a essa ispirata.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.