Not in my name
Giovedì 3 Aprile 2003: Bagdad non è stata ancora conquistata. La guerra impazza nel resto della Repubblica irakena. Le televisioni di tutto il mondo testimoniano la crudeltà del conflitto, i giornali propongono analisi e resoconti dettagliati. Il mondo occidentale s’interroga sull’uso della forza: “Con o contro l’America”, “Guerra giusta o guerra illegittima”, le domande si moltiplicano all’interno dei Palazzi Istituzionali e nelle piazze. La parola “pace” riecheggia in ogni dove, si scatenano accanite polemiche e vivaci prese di posizione. Giovedì 3 Aprile 2003. Mille civili vengono uccisi in una sola notte. Nessuna telecamera testimonia l’eccidio, i commenti sono scarsi e frammentari. Luogo del delitto: la Repubblica Congolese. La notizia non riempie le pagine dei giornali, l’effetto mediatico è praticamente inesistente. Non ci sono yankee o saddamiti da insultare, la dura realtà ci parla “soltanto” di un numero imprecisato di bambini trucidati con vecchi fucili o con rudimentali macete. In Congo si sta vivendo una guerra civile, non si ricorda a memoria d’uomo la data d’inizio del conflitto, i protagonisti sono sconosciuti ai più e si fa realmente fatica a capire chi sono i soggetti in campo. L’unica certezza è rappresentata dal fatto che il Congo possiede un sottosuolo ricchissimo e che in molti vorrebbero prendersene un pezzo. In questo caso all’interno dell’Onu non si è prodotta alcuna spaccatura, non sono state emesse risoluzioni da rispettare e nessun veto ha animato le asettiche stanze di Bruxelles. Il nulla ha finora regnato sovrano. Perché questa guerra non interessa? Perché questi morti non hanno “inumidito” gli occhi dell’Occidente? Not in my name si è detto rifiutando la guerra, Not in my name ripeto al cospetto del fastidioso silenzio della comunità internazionale. Richiediamo con forza l’intervento dell’Onu, interpelliamo gli europarlamentari nostrani, manifestiamo protagonismo anche per le guerre “nascoste” e “minori”. Non lasciamo aleggiare il sottinteso concetto che esistono morti di serie A e altri di serie B. Not in my name!
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