
L’Ue dirà sì al nucleare: «È una fonte di energia green»

Al Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre, i capi di Stato e di governo dei Ventisette avevano pressato la Commissione europea perché desse una risposta entro novembre: l’energia nucleare deve o non deve essere inclusa nella tassonomia verde? La costruzione di centrali nucleari può o non può, nell’ambito del Green Deal, ricevere speciali finanziamenti ecologici da enti statali e privati? Ursula von der Leyen allora traccheggiò, poi disse che avrebbe preso una decisione entro il 16 dicembre.
L’Ue si è decisa: sì all’energia nucleare
A pochi giorni dalla fine dell’anno, ancora non è arrivata una risposta ufficiale ma, rivela Le Monde, il via libera sarà concesso entro il 30 dicembre e la Commissione presenterà il suo progetto definitivo, dopo averlo sottoposto a una commissione di esperti, il 18 gennaio. E in quel progetto il nucleare sarà considerato una fonte di energia green.
«Gas e nucleare faranno parte della tassonomia verde», ha confermato in un’intervista a Die Welt Thierry Breton, commissario Ue per il Mercato interno. Sicuramente la Commissione porrà delle condizioni stringenti, che ancora non si conoscono, ma la notizia è buona per tutti quei paesi che da mesi spingono perché l’Europa non volti le spalle al nucleare, soprattutto in una fase in cui l’aumento del prezzo dell’energia spaventa e la dipendenza dal gas russo è sempre più considerata un problema strategico di cui liberarsi.
Esulta la Francia, Austria sul piede di guerra
Resta da vedere come reagirà l’Austria, che si è già detta pronta a fare causa alla Corte di giustizia europea. Contrari sono anche Germania, Lussemburgo, Portogallo e Danimarca. Dalla parte dell’atomo, invece, si è schierata una coalizione di dieci paesi guidata dalla Francia, la quale insiste che non c’è alcuna ragione dal punto di vista ambientale e scientifico per escludere dalla tassonomia il nucleare.
L’Italia, pur non avendo aderito formalmente alla coalizione francese, vede di buon occhio l’inserimento del nucleare nella tassonomia verde. Infatti, come spiegato a Tempi da Gianclaudio Torlizzi, esperto di commodities e fondatore della società di consulenza T-commodity, «quando l’Italia è in difficoltà, compra energia dalla Francia: dire di no al nucleare ci ha messo nelle loro mani. Per come si stanno mettendo le dinamiche geopolitiche chi ha la materia prima avrà uno status sempre più forte».
L’Italia riattiva le centrali a carbone
Il governo ha recentemente riattivato due centrali a carbone per evitare il rischio sempre più concreto di blackout. È l’ennesimo segnale che, al momento, come sostenuto dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, al nucleare non si può rinunciare.
La tassonomia verde agita gli animi anche per un altro motivo. La Commissione sembra voler introdurre regole troppo stringenti per includere la silvicoltura e la bioenergia tra le attività green. Per la Finlandia, il cui territorio è ricoperto al 75% da foreste, il tema è fondamentale. Sul piede di guerra a fianco di Helsinki ci sono anche Svezia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Slovacchia, Slovenia e Polonia. Sarà un gennaio caldissimo a Bruxelles.
Foto Ansa
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