
O si annega o si rinasce
Mi scrive don Stefano Pasquero, da Praga: «I segni dell’alluvione d’agosto sono ancora evidenti soprattutto lungo la Moldava in prossimità del ponte Carlo e in alcune zone periferiche, ma squadre di operai lavorano giorno e notte per sistemare tutto al più presto. Quando questa estate la Moldava ha rotto gli argini proprio nel quartiere più bello e antico della città, Malà Strana, tutti sono rimasti per un attimo smarriti. C’è stata però una reazione imprevista nel popolo. L’acqua non si era portata via solo le opere d’arte e i palazzi, si era portata con sé anche quell’indolenza e pigrizia così tipiche negli abitanti di questa città. La città addormentata sulle proprie bellezze si è risvegliata, e così è tornato fuori quel popolo che così bene aveva adornato questo gioiello. Un intellettuale ceco ha scritto su un giornale italiano che questa tragedia è stata provvidenziale. Quando la propria città va sott’acqua o si annega o si rinasce».
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