
Oggi la Chiesa ha ancora qualcosa da dire al mondo?
“Crisi dell’umano e desiderio di felicità. Che cos’ha da dire la Chiesa oggi?”: è questo il tema del convegno internazionale della Fondazione Russia Cristiana che si terrà dal 28 al 30 ottobre a Milano e Seriate. Tra i relatori invitati, due personaggi di spicco della cultura russa, anche se poco conosciuti in Italia: Sergej Čapnin, direttore della “Rivista del Patriarcato di Mosca”, mensile ufficiale della Chiesa ortodossa russa, e Ol’ga Sedakova, saggista e poetessa di fama internazionale, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti sia in patria che all’estero.
Durante la tre giorni interverranno anche John Waters, editorialista per l’Irish Times, Aleksandr Arcangel’skij, giornalista e uno dei più popolari conduttori televisivi di talk show in Russia, Konstantin Eggert, politologo e corrispondente della Bbc in Russia, e Georgij Mitrofanov, docente di storia all’Accademia teologica di San Pietroburgo, sacerdote ortodosso recentemente al centro di numerose polemiche per le sue posizioni coraggiose nei confronti del passato sovietico.
“Oggi la società attraversa una grave crisi non solo a livello economico, ma anche politico, sociale e culturale, a motivo della progressiva perdita di valori e di certezze. Negli ultimi vent’anni si è reso evidente che in queste condizioni sociali le Chiese d’Oriente e d’Occidente debbono raccogliere la medesima sfida: riscoprire il proprio ruolo sociale e la propria vocazione missionaria, come ha riaffermato Benedetto XVI durante il recente viaggio in Germania, così da rendere sempre più significativo il proprio contributo alla società nell’ambito educativo, caritativo, culturale e anche politico”, recita il comunicato.
Lo scopo del convegno è dunque di riscoperta del ruolo della Chiesa a partire “da una rinnovata autocoscienza dei cristiani, sia rispetto alla propria storia e tradizione, sia rispetto al comune impegno nella situazione attuale”, premessa fondamentale per il “dialogo e l’unità, fondamento necessario per rendere incisivo il contributo della Chiesa”.
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