Attentato di Utrecht. Sempre più indizi portano alla pista del terrorismo islamico

Di Redazione
20 Marzo 2019
Gokmen Tanis ha ucciso lunedì tre persone in un tram e aveva una lunga lista di precedenti penali. Secondo testimoni era legato all'Isis. In un biglietto lasciato in auto trovati riferimenti a caratteri cubitali ad «Allah e jihad»

L’Olanda ha preferito mantenere un profilo basso fino all’ultimo. Ora però si fanno sempre più forti gli indizi che legano la mattanza di Gokmen Tanis al terrorismo islamico. Lunedì mattina l’assassino 37enne di origini turche è salito su un tram a Utrecht in piazza 24 ottobre e ha ucciso tre persone con un’arma automatica, ferendone gravemente altre tre, poi è sceso ed è scappato su una Renault Clio rossa.

«LA PAROLA “ALLAH” A CARATTERI CUBITALI»

La procura ha ventilato inizialmente l’ipotesi che l’uomo avesse legami con una delle vittime, ma ha poi accertato che «non c’era alcun legame». Tanis, che è stato arrestato il giorno dell’attentato, ha una lunga lista di precedenti con la giustizia e ha lasciato sull’automobile usata per la fuga un biglietto con riferimenti al jihad e dove «c’era la parola “Allah” scritta a caratteri cubitali», ha dichiarato al giornale locale Algemeen Dagblad la donna che ha avvistato per prima la Renault Clio.

Tanis non aveva molti rapporti con gli altri abitanti del quartiere periferico dove abitava di Kanaleneiland, ribattezzato «piccolo Marocco» perché l’80 per cento dei residenti è di origine straniera. Una vicina di casa ha raccontato che «voleva mostrarsi molto religioso» e da qualche tempo aveva cominciato a farsi crescere un accenno di barba devota. Come l’attentatore di Strasburgo Cherif Chekatt o quello di Manchester, Salman Ramadan Abedi.

DROGA, FURTI E TERRORISMO

L’uomo è ricordato soprattutto per i suoi precedenti penali, riassume la Stampa: furti, droga, tentato omicidio, guida in stato di ebbrezza e risse con la polizia. Secondo la Bbc, sarebbe stato anche arrestato in passato per connivenze con il terrorismo islamico e per aver combattuto in Cecenia e poi rilasciato. Un imprenditore turco ha anche parlato di legami di Tanis con l’Isis e di un fratello partito per combattere il jihad in Cecenia. La procura che sta svolgendo le indagini non ha ancora confermato.

RILASCIATO DAL CARCERE PRIMA DELL’ATTENTATO

Di sicuro, la polizia e i magistrati hanno trattato Tanis in modo molto “leggero”. Nell’agosto del 2017, infatti, la polizia ha arrestato l’uomo per tentato stupro. Il 21 settembre il tribunale ha sospeso la custodia cautelare rimettendolo in libertà vigilata a patto che si mantenesse sempre reperibile, che passasse dalla polizia una volta al giorno e che si sottoponesse a cure psicologiche. Tanis ha rifiutato e così il 4 gennaio 2019 è tornato in carcere, da dove però è uscito ancora l’1 marzo.

Il 18 marzo ha effettuato l’attentato, che potrebbe essere legato a una vendetta per la strage compiuta pochi giorni prima a Christchurch in due moschee. Sembra che Tanis abbia agito da solo, anche se la polizia ha arrestato un sospettato dopo averne rilasciati altri due. Anche l’ipotesi del “lupo solitario” potrebbe essere smentita: non sarebbe certo la prima volta.

Foto Ansa

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