
Pakistan. Il quartiere dove cristiani e musulmani sono uniti da un muro

Ci sono villaggi (tanti) in Pakistan dove i cristiani vengono minacciati di morte e dove gli imam incitano i musulmani a bruciarli vivi davanti alle chiese. Ma ce ne sono anche altri (un po’ di meno) dove i due gruppi religiosi convivono da decenni, in pace. Come a Nazimabad.
MURO CONDIVISO. In questo quartiere di Faisalabad, grande metropoli del Punjab con sette milioni di abitanti, non si è mai registrato un episodio di violenza. Come riporta AsiaNews la chiesa cattolica e la moschea, entrambe situate nella strada 14, condividono addirittura lo stesso muro. La chiesa è stata costruita nel 1970, mentre la moschea nel 1994. Prima erano distanti un centinaio di metri, poi la moschea si è allargata, fino ad “appoggiarsi” al muro esterno della chiesa.
ALTOPARLANTI E ORARI. Cristiani e musulmani hanno dovuto adattarsi per convivere: «Entrambi i luoghi di culto hanno fissato i loro orari di preghiera in modo da non causare problemi», spiega l’imam Qari Zubair. «Noi abbiamo tolto gli altoparlanti dal tetto della moschea e li abbiamo messi dentro per non disturbare i nostri fratelli e sorelle cristiani durante la preghiera». I cristiani, invece, hanno permesso ai musulmani di costruire la moschea di fianco alla chiesa e hanno «modificato» gli orari di preghiera del mattino.
«PERSONE APERTE DI CUORE». «La vera umanità», spiega il sacerdote locale, padre Basheer, «è servire l’uomo: prima di essere musulmani e cristiani siamo tutti uomini e questo ci avvicina nel dire le nostre preghiere insieme». Il merito di questa prolungata convivenza, mentre tutt’attorno in Pakistan accadono ogni giorno episodi di feroce persecuzione, è secondo un musulmano di 70 anni interpellato da AsiaNews «delle persone della città, di entrambe le comunità, che sono aperte di cuore e vogliono stare lontane da ogni tipo di scontro e polemica».
Foto da Twitter
Articoli correlati
7 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Ma perché i musulmani avrebbero bisogno degli altoparlanti? Parlare a voce come si fa nelle chiese non basta per essere sentiti da tutti i fedeli raccolti in preghiera?
Sarà qualcosa di antropologico perchè anche al sud italia il parroco usa il microfono in chiese da 500 metri quadri.
🙂
Gli altoparlanti sono messi di solito all’esterno
dei minareti ed il Muezzin all’alba ed al tramonto invita alla preghiera.
Allora sarà perché gli altoparlanti non si sentivano bene fino alla chiesa cattolica, che hanno deciso di “allargarsi” di un centinaio di metri…
Va là che ti tiran giù dal letto a pregare!!
C’è qualcosa che non capisco:
“la chiesa cattolica e la moschea…condividono addirittura lo stesso muro. La chiesa è stata costruita nel 1970, mentre la moschea nel 1994. Prima erano distanti un centinaio di metri, poi la moschea si è allargata, fino ad “appoggiarsi” al muro esterno della chiesa”.
Cioè? la moschea si “è allargata” di un centinaio di metri? Opperbacco…